Szczęsny si ritira: ok, il momento è giusto
Pulito. Come la faccia, lo stile in porta e fuori, il suo italiano da far invidia ai madrelingua. Troppo ostico da noi quel Wojciech Szczęsny ("voicich schten-sne") da codice fiscale, più facile "Scesny". Consonanti a parte, con l'Italia è stato però amore a prima vista. Come per un altro polacco illustre, il bello di notte" Zibì Boniek, e sempre lungo la rotta Torino bianconera-Roma giallorossa. "Scesny", poi per tutti "Tek" vi era sbarcato nel 2009 in prestito biennale dall'Arsenal, dov'era arrivato 16enne: trainee con borsa di studio da 80 sterline la settimana. Solo allenamenti e casa, e tanta nostalgia al telefono per la madre, che appena possibile prendeva il primo volo per Londra. Classe 1990, il figlio d'arte di papà Maciej comincia nell'Agrykola Varsavia, là a 15 anni lo preleva il colosso Legia. L'anno dopo è ai Gunners, dove cresce sotto l'ala di Bogdan Lobont, terzo portiere e soprattutto amico, come ...