Sagan IV, il ritorno del re
Il re è tornato, evviva il re. Sarà pur vero che è il Tour a far grandi i corridori, e mai viceversa. Ma anche questo Tour - un moloch malato cronico di gigantismo - ha bisogno dei più grandi; e il tre volte iridato è fra quelli destinati a segnare un'epoca. Espulso un anno fa per la caduta di Cavendish a Vittel che ha portato - da questa edizione - all'introduzione del VAR, Sagan si è ripresentato alla Grande Boucle tiratissimo: secondo dietro Gaviria - maglia gialla al debutto - a Fontenay-le-Comte nella prima tappa; Primo nella seconda, a La Roche-sur-Yon, e nuova maglia gialla, la quarta per lo slovacco, che al fotofinish ha messo in fila il nostro Sonny Colbrelli e il francese Arnaud Démare, caduto il giorno prima ai -6 km. Ancora troppe le cadute nonostante il plotone ridotto da 9 a 8 atleti per squadra: ai -40 km ha picchiato il gomito e s'è ritirato Luis Leon Sanchez, co-capitano (con Fuglsang) dell'Astana. Ai meno trenta, di nuovo a terra