Poker di Ulissi, Contador stoico
Non succede spesso, nel ciclismo, di assistere a esultanze come questa di Diego Ulissi sul traguardo di Fiuggi. Non tanto per il quattro - come le sue vittorie in carriera al Giro - ma per quel prostrarsi sull'asfalto dopo essere sceso da nove mesi di ascensore per l'inferno. La discussa squalifica per salbutamolo (un broncodilatatore), confermata per "negligenza e non volontà di migliorare le prestazioni", era scaduta lo scorso 26 marzo e da allora il 26enne livornese della Lampre Merida non ha fatto che pensare a quando sarebbe tornato a vincere. Ci è riuscito nella tappa fair play, 264 chilometri con partenza da Grosseto, la più lunga di questo Giro bellissimo e crudele. Tappa del fair play perché nelle 7h22' di corsa tutti gli occhi erano per la maglia rosa Alberto Contador, ripartito e sempre in testa al gruppo nonostante la sublussazione alla spalla sinistra subita nella caduta di giovedì a 300 metri dal traguardo di Castiglione della Pescaia. E...