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Visualizzazione dei post da agosto 14, 2016

Emirates show, reds in groppa a Klopp

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Dieci anni di Emirates Stadium non potevano essere celebrati meglio. Per i Gunners, risultato a parte, of course. Una magnifica cornice, e un bellissimo big-match già alla prima giornata: Arsenal e Liverpool hanno regalato errori ed emozioni in serie. E il 4-3 finale dei reds fa presagire una stagione in cui entrambe saranno protagoniste, anche se la storia insegna che difficilmente - squadre che dietro concedono così tanto - alla fine diventano campioni. L'Arsenal, al solito, avevo illuso: nel giro di un minuto, Walcott dimostrava il peggio e il meglio del repertorio. Rigore (su fallo del solito Moreno) parato da Mignolet e destro nell'angolo lontano dopo magnifico stop a seguire su magia di Iwobi, nipotino d'arte di Jay Jay Okocha. Poi, s'è acceso Philippe Coutinho e il Liverpool in dieci minuti ha dilagato: prima la punizione al sette dell'ex vizcaino e Inter; poi Lallana - su assist di Wijnaldum - ha riscattato il pallone perso sul gol preso; e di nuovo Cout

Piccoli Bosman crescono

In principio fu l’inglese George Eastham, se non il primo, uno dei pionieri capaci di sfidare, nel 1960, lo strapotere dei club. Nel ’56 era stato ceduto dai nordirlandesi dell’Ards al Newcastle United e dopo tre anni voleva lasciare il nord-est ma la dirigenza gli negò il trasferimento. Eastham, per tutta risposta, si ritirò. L’anno dopo, la sua vecchia squadra si accordò per cederlo all’Arsenal ma Eastham portò il caso all’Alta Corte di Giustizia, e il giudice Wilberforce dispose che essendo quel sistema-trasferimenti «un’immotivata restrizione del mercato», o il club riassumeva Eastham o doveva lasciarlo libero senza pretendere indennizzi.  Nel giugno ’98 la cestista polacca Lilia Malaja firma per lo Strasburgo, che ha già due giocatrici extra-comunitarie. La Federbasket locale annulla il tesseramento e il presidente del club alsaziano si appella all’accordo fra Polonia (più altri 23 Paesi) e UE del 16 dicembre 1991, relativo alla circolazione di lavoratori nell’ambito SEE (Spa

FOOTBALL PORTRAITS - Bosman, il partigiano Jean

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https://www.amazon.it/Football-Portraits-Ritratti-calcio-Agbonlahor-ebook/dp/B01KI1XRO6 Anniversari/Dieci anni di “Bosman” (1995-2005) È diventato suo malgrado il simbolo della “resistenza” dei calciatori contro lo strapotere dei club. E del viceversa. Vinta la battaglia legale, il belga ha perso quella della vita: affetti, soldi, una casa e quel che più amava, il calcio. Ma rifarebbe tutto… di Christian Giordano © Guerin Sportivo © Per i più giovani urge un distinguo. Il Bosman bravo si chiama Johnny ma era un altro: il possente ex nazionale olandese Anni 80, scuola Ajax, finalista di Coppa delle Coppe ’88 contro i belgi del Malines, un Europeo vinto lasciando il posto a van Basten. Quello famoso invece è un ex modesto centrocampista belga, classe 1964, di nome Jean-Marc. Dieci anni fa, senza volerlo, ha cambiato il calcio per sempre e si è rovinato la vita. Ha vinto la battaglia legale, ma ha perso molto: la moglie Carol (che l’ha lasciato nel 2000 causa anche l