Emirates show, reds in groppa a Klopp

Dieci anni di Emirates Stadium non potevano essere celebrati meglio. Per i Gunners, risultato a parte, of course. Una magnifica cornice, e un bellissimo big-match già alla prima giornata: Arsenal e Liverpool hanno regalato errori ed emozioni in serie. E il 4-3 finale dei reds fa presagire una stagione in cui entrambe saranno protagoniste, anche se la storia insegna che difficilmente - squadre che dietro concedono così tanto - alla fine diventano campioni.

L'Arsenal, al solito, avevo illuso: nel giro di un minuto, Walcott dimostrava il peggio e il meglio del repertorio. Rigore (su fallo del solito Moreno) parato da Mignolet e destro nell'angolo lontano dopo magnifico stop a seguire su magia di Iwobi, nipotino d'arte di Jay Jay Okocha.

Poi, s'è acceso Philippe Coutinho e il Liverpool in dieci minuti ha dilagato: prima la punizione al sette dell'ex vizcaino e Inter; poi Lallana - su assist di Wijnaldum - ha riscattato il pallone perso sul gol preso; e di nuovo Coutinho - su discesa di Clyne - sembrava aver chiuso i conti.
 
Arsenal impietrito come Wenger di fronte al passing game kloppiano a due tocchi solo intravisto la scorsa stagione sull'asse Coutinho-Lallana-Firmino, cui quest'anno s'è aggiunto Mané: uno da 35 milioni di sterline non può stare cinque mesi senza gol in campionato come gli capitò ai Saints la scorsa stagione. E forse Klopp deve averglielo ricordato. Sei minuti dopo, è proprio il senegalese - alla sua maniera - a firmare il 4-1.

Partita finita? Seh: ricominciata, semmai. Chamberlain e Chambers, un minuto dopo essersi perso Mané, la riaprono. L'anno scorso il Liverpool si fece rimontare 8 volte e buttò via 19 punti dopo essere passato in vantaggio. Stavolta, resiste. E' solo la prima di campionato, ma per l'Arsenal somiglia a una stagione. Forse l'ultima di Wenger.
SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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