BIKE PORTRAITS - Stan Ockers, l’idolo che fece piangere il piccolo Merckx

di CHRISTIAN GIORDANO © Sempre troppo giovane, povero Stan. È così che in famiglia chiamavano Constant Ockers, nato il 3 febbraio 1920 a Borgerhout, sobborgo di Anversa. Terra di ciclismo se ne esiste una, ma non per lui: da grande gli sarebbe piaciuto arruolarsi in Marina. Per quello lascia la scuola presto. Troppo per imbarcarsi subito, e così deve arrangiarsi come verniciatore ai cantieri navali. La nuova e inattesa carriera, però, dura poco, perché quando il fratello maggiore Jos gli compra una bicicletta, Stan si scopre corridore. All’epoca Stan giocava a calcio, sport che mal si concilia col ciclismo perché nelle due discipline lavorano muscoli antagonisti; così, un po’ a malincuore, lascia il pallone per le due ruote. Ockers scala in fretta le categorie dilettantistiche e nel 1941, con il Belgio già occupato dai nazisti, passa professionista. Al primo anno, sulle strade di casa vince da indipendente i criterium di Sint-Niklaas, Steken...