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Visualizzazione dei post da luglio 24, 2021

Carapaz, Van Aert, Pogačar: a Tokyo (quasi) come al Tour

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Richard Carapaz, Wout Van Aert, Tadej Pogačar. Sei giorni dopo il Tour, col secondo oro olimpico ecuadoriano al posto del danese Jonas Vingegaard, cambia l'ordine dei fattori, non la sostanza: e sui Campi Elisi come alle pendici del Monte Fuji, esprime - al momento - la crema del ciclismo mondiale. Sei ore di corsa e 234 km durissimi, con caldo umido e 4500 metri di dislivello, più che le cadute (Thomas, tanto per cambiare) fanno selezione vera.  Restano i big fra i big, con i nostri Bettiol (14esimo, condizionato dai crampi ai 14,8km) e Moscon (20esimo).  Lavorano per loro gli altri azzurri Ciccone (anche caduto), Carusoi e Nibali )alla quarta olimpiade ma lontano dallo "Squalo" di Rio 2016). La gara l'infiamma il solito Pogačar ai -37km. Poi provano la tenaglia i compagni di club: l'americano McNulty per lo sloveno; i due della Ineos, Carapaz-Kwiatkowski. Il polacco salta ai 11,6. Il vincitore dl Giro2019 parte ai -5,7km, e non lo prendono più. Dietro, nessuno d...