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Visualizzazione dei post da marzo 24, 2017

Un anno senza Il Più Grande: Cruijff, un anno dopo

http://www.rivistaundici.com/2017/03/24/cruijff-anno-dopo/ A dodici mesi dalla scomparsa, l'eredità, ideale e calcistica, del numero 14 più famoso di sempre è ancora in vita di Giorgio Coluccia Il mito di Johan Cruijff va oltre il calcio, non può essere altrimenti. È un’eredità anche sociale, oltre che calcistica, destinata a non estinguersi mai. Il numero 14 olandese ha allargato i confini del calcio, in campo e fuori, ha rivoluzionato il modo di giocare e tutto ciò che stava intorno. In coincidenza con il primo anniversario della sua scomparsa, l’ennesimo tassello si aggiunge al suo lascito: dal 24 marzo un’altra scuola pubblica olandese si affilia alla Johan Cruyff Foundation. Accade alla Basisschool di Goirle, un piccolo comune nella regione del Brabante settentrionale, al confine con il Belgio. «È giusto ricordarlo così, gli sarebbe piaciuto. È il modo più appropriato per dimostrare che non è mai andato via», secondo Pim Berendsen, presidente della Fondazione nata

Un anno senza Il Più Grande: la rinuncia al Mondiale '78

http://www.mondofutbol.com/la-rinuncia-johan-cruijff-al-mondiale-del-1978/ di Alec Cordolcini, Mondofutbol.com Danny Coster come Yoko Ono e una serie di ipotesi, teorie e mezze verità stile 22/11/63 (meglio il romanzo di Stephen King della serie tv): la rinuncia di Johan Cruijff al Mondiale argentino del 1978 rientra nella casistica dei grandi misteri, in questo caso del calcio, capaci di far discutere ancora a quasi quarant’anni dall’evento. È stato detto, e si è scritto, di tutto: Cruijff non si riteneva fisicamente pronto per la manifestazione; voleva manifestare apertamente il proprio dissenso nei confronti del regime di Videla; aveva paura di essere rapito; temeva per l’incolumità della propria famiglia; sua moglie Danny Coster gli aveva proibito di volare in Argentina dopo l’incidente della piscina al Mondiale tedesco del ’74. Nel mezzo, frammenti di verità che nessuno, compreso il diretto interessato, ha mai potuto né voluto assemblare fino in fondo. Per capire le mo

Un anno senza Il Più Grande: il Profeta del Calcio Totale

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https://sport660.wordpress.com/2017/03/24/johan-cruijff-il-profeta-del-calcio-totale/ di Giovanni Manenti Quando la sera del 28 maggio 1969, sul terreno del “Santiago Bernabeu” di Madrid, il Milan conquista la sua seconda Coppa dei Campioni schiantando per 4-1 gli olandesi dell’Ajax Amsterdam, sono in pochi a ritenere che quel ragazzo di poco più di vent’anni che, sì, fa un gran movimento, corre, si danna l’anima ed è difficile da marcare, possa poi divenire l’alfiere della più grande rivoluzione che il calcio abbia mai dovuto conoscere, trasformandone per sempre la fisionomia. Già, perché quella sera le luci della ribalta sono tutti per lui, l’ex “Golden Boy” ed ora maturo Gianni Rivera, il quale dirige da par suo l’orchestra rossonera fornendo a Pierino Prati gli assist per la seconda e quarta rete della sua personale tripletta – ultimo giocatore ad esservi riuscito in una finale di Coppa Campioni/Champions League – per poi fregiarsi a fine anno del “Pallone d’Oro” messo