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Visualizzazione dei post da aprile 13, 2018

Storia di Fausto Bertoglio

http://www.museociclismo.it/content/articoli/154-Storia+di+Fausto+Bertoglio/index.html Pedalatore piacevole ed efficace, dotato di classe e di una regolarità apprezzabile era particolarmente tagliato per le corse a tappe senza, peraltro, riuscire a cogliere quelle affermazioni che gli si potevano accreditare.  La sua grande stagione la visse nel '75 quando s'impose nel Giro d'Italia (che Moser aveva disertato per disputare il Tour e nel quale il suo compagno di squadra Battaglin era clamorosamente crollato ), dopo un accanito duello con lo spagnolo Francisco Galdos che si concluse, in un clima di particolare tensione, in vetta allo Stelvio dov'era stato fissato il traguardo dell'ultima tappa . Galdos attaccò, ma non staccò Bertoglio, che difese la maglia rosa e vinse il Giro (dopo la significativa affermazione nella Cronoscalata del Ciocco). Nel finale della stessa stagione s'aggiudicò pure la Vuelta a Catalunya (imponendosi nella cronotappa) dopo aver

Bertoglio, Stelvio '75

http://www.museociclismo.it/content/articoli/5934-Fausto+Bertoglio%2C+Passo+dello+Stelvio+7+Giugno+1975/index.html Passo dello Stelvio, 7 giugno 1975 E' stato, oggi, il giorno delle sfide, possibili e impossibili. Teatro è stato lo Stelvio, autentico Moloch, posto perfidamente, dal Patron Torriani, al termine del Giro, che si è erto all'improvviso sotto le ruote dei corridori, come un giudice impietoso ed imparziale. Lungo i 48 interminabili tornanti del più alto passo d'Europa, Fausto Bertoglio, ossuto ed elegante pedalatore, da S. Vigilio di Concesio (BS) , ha sfidato a singolar tenzone, il campesino basco Francisco Galdos, divisi da un soffio, un inerzia, 41", misero vantaggio , che gli avranno fatto passare una notte non certo tranquilla.  Bertoglio, ha rischiato ieri, nella tappa dei Monti Pallidi con arrivo ad Alleghe, di veder azzerato il suo cospicuo vantaggio, sotto i ripetuti attacchi dello spagnolo e di un sorprendente Roger De Vlaeminc

NEL BASKET L' ORGOGLIO DEI SERBI

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/07/04/nel-basket-orgoglio-dei-serbi.html dal nostro inviato WALTER FUOCHI la Repubblica,  4 luglio 1995 ATENE - Lasciarli soli come appestati. Sul podio dei più bravi, con 12 medaglie d'oro al collo, a strepitare la loro allegria. Però ancora infetti davanti al mondo: in tv ne aveva ammirato il gioco, da campioni d' Europa, ma adesso non doveva scordarne i peccati, gli odii, le guerre. Per questo, per non riconoscere più un paese chiamato Jugoslavia, per non ascoltare ' Hey Slavenj ' , inno nazionale da buttar via, i giocatori croati sono scesi domenica notte dal podio degli Europei di basket, mentre vi salivano, in cima, quelli serbi.  Dodici medaglie di bronzo sono sfilate via dalla premiazione, inghiottite dalla notte su un pullman col motore già acceso. Sulla scena sono rimasti lo stupore dei 15 mila spettatori della finale Jugoslavia-Lituania e l'ironia rabbiosa dei giganti ex frate