Di Bennett in meglio e un Tour per i posteri
Ora che c'è l'inno, è ufficiale: Tadej Pogačar può entrare nel suo 22-esimo anno di età come primo sloveno - e secondo più giovane - vincitore del Tour de France. Con lui, sul podio finale, il primo sloveno in giallo, Primož Roglič, il grande sconfitto - grande anche nella sconfitta - e finalmente, dopo tanta sfortuna, cadute e incidenti, Richie Porte, l'australiano che a 35 anni, all'ultimo da capitano, chiude fra i primi tre in un grande giro. Come da tradizione anche il talentissimo della UAE Emirates si è goduto - tutto in giallo - ognuno dei 122 km di passerella sui Campi Elisi che, per i velocisti, è invece corsa vera. Perché vincere lì vale una carriera. Quella di Sam Bennett si completa - e si consacra - con lo sprint imperioso che mette in fila l'iridato danese Mads Pedersen e quel Peter Sagan cui ha tolto l'illusione di conquistare per l'ottava volta la maglia verde finale. L'unica sfuggita al "mini cannibale" Pogačar che oltre alla g...