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Visualizzazione dei post da agosto 19, 2018

Bum bum Visentini

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L’attacco arriva sul San Marco. Roberto è implacabile e si toglie di dosso Saronni. Poi nessuno più gli strapperà la maglia rosa di Marco Pastonesi, Giro d’Italia – La grande storia Finché l’attacco arriva. Sul San Marco, un passo che nel bergamasco fa parte della casa, della famiglia, della storia. Davanti, Roberto Visentini e Greg LeMond, con Franco Chioccioli, Claudio Corti, G.B. Baronchelli e lo spagnolo Pedro Muñoz. Dietro, Beppe Saronni e Francesco Moser, uniti, stravolta, ma nella fatica, nell’impotenza. Intanto, davanti, Visentini continua a scattare e fa la selezione: il primo a cedere è Baronchelli, poi anche Corti e Chioccioli. Ma nel momento di lanciare la volata per la vittoria e gli abbuoni, gli salta la catena. Muñoz (20” di abbuono) è il più lesto, LeMond (a 9”, e con 15” di abbuono) il più regolare, Visentini (a 20”, e con 10” di abbuono) il più sfortunato. Chioccioli arriverà a 43” da Muñoz, Baronchelli a 1’23”, Moser a 2’24”, 2” meglio di Saronni.

Dandy, ma non solo

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Soffre, vola, schianta Roche, si prende la maglia rosa. Roberto Visentini rovescia con un’impresa tutti i luoghi comuni su di lui di Giuseppe Castelnovi, Giro d'Italia - La grande storia «Meno cinque… quattro… te… due… uno. Via!»”. Cominciano tutte così le corse a cronometro. In una corsa a tappe anche, con la differenza che le partenze vengono date tenendo conto della classifica a rovescio: per primi gli ultimi; per ultimi i primi. Al Giro, per ultima, parte la maglia rosa. Così è stato anche il 4 giugno 1987 a Rimini: 31 km in linea orizzontale poi altri 15 in linea obliqua, dal basso in alto, cioè in salita per raggiungere il traguardo di San Marino. Anche quel giorno l’ultimo a partire è stato l’irlandese Roche perché indossava la maglia rosa. Ma primo sulla rocca è arrivato Visentini, suo compagno di squadra che gli ha soffiato il primato.  Proprio lui che nella carovana veniva considerato un playboy, un figlio di papà che correva per hobby, avendo nel box di

Le ali di Visentini

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Nella cronometro Roche pensa di poter vincere, ma Visentini mette alle corde l’irlandese riprendendosi il trono di Giuseppe Castelnovi, Giro d'Italia - La grande storia Giro 1986, Roberto Visentini. Giro 1987, Stephen Roche. Sembra un breve spaccato dell’albo d’oro del Giro d’Italia. Invece racchiude in sé una rivalità in famiglia. Entrambi corrwvano per la Carrera-Vagabond. Accade che nel 1986 l’irlandese riteneva forse di poter vincere il Giro, ma Visentini si impossessa della maglia rosa al termine della Erba-Foppolo all’inizio dell’ultima settimana del Giro, che il bresciano conquista lasciandosi alle spalle in classifica Saronni, Moser e LeMond. Trascorre un anno: Visentini e Roche si ritrovano ancora nella stessa squadra. La maglia rosa di dodici mesi prima dà, in teoria, al primo i galloni di capitano. Ma si sa, le gerarchie possono cambiare strada facendo. Ma ecco come sono andate le cose: con la velocissima cronosquadre (54,468 di media) a Lido di Camaiore, la

Giro '87: Roche furbetto, Visentini in tilt

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Giro d'Italia - La grande storia Non c’è Moser, caduto. Roche viene da un anno nero, ma è rinato in primavera. Il suo compagno Visentini vince il cronoprologo di Sanremo, 4 km, con 0”21 sul canadese Bauer. Il giorno dopo l’olandese Breukink stacca sul San Romolo l’australiano Anderson di 16”. Quel pomeriggio, ecco Roche! Vince la crono-discesa del Poggio con 3” su Piasecki e 6” su Breukink, la maglia roa. Argentin fa balenare l’iride a Borgotaro. Nella cronosquadre Lerici-Camaiore, 43 km, la Carrera vola a 54,468 all’ora e travolge la Del Tongo, che perde per strada Baronchelli, staccato di 8’05”. Roche va in maglia rosa con 15” su Visentini e 52” su Cassani; tre Carrera, li segue il dottor Grazzi, allievo di Conconi. A Montalcino, dove Roche guadagna 17” su Visentini, Argentin fa bis. Però il Terminillo lo mette koinsieme a Saronni. Argentin risorge e fa tris a Roccaraso. Visentini a Osimo strappa 7” a Roche. Due giorni dopo nella crono di San Marino, 46 km, lo distrug