Roberto “Carube” Lencioni, la coscienza di zelo
di CHRISTIAN GIORDANO © IN ESCLUSIVA per Rainbow Sports Books © Segromigno in Monte (Lucca), venerdì 20 aprile 2018 - Roberto Lencioni, il suo amore per il ciclismo: com’è nato? Mi sembra giusto partire da qui. «È nato correndo in bicicletta nella categoria quella che adesso è chiamata “Giovanissimi”. Una volta non erano Giovanissimi. Erano le prime corse sperimentali che c’erano. E io, facendo le prime quattro corse di queste qui, le ho vinte tutte e quattro. Per cui era “regolare” che, l’anno dopo, si cominciasse a correre con la leva dell’esordiente, a quel tempo». - “Carube” è un soprannome che lei ha ereditato. Mi racconta com’è nato? Lei è nato in una famiglia di ciclismo, no? «“Carube” è un soprannome che aveva mio papà, che aveva mio nonno. La corte dove abito – l’han costruita negli anni ‘910-’915 si chiama Corte Carube. Non so, dai “risultati” di una mia cugina, di un albero genealogico, c’è un Carubino nel Settecento, roba così. Però i miei n...