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Visualizzazione dei post da luglio 1, 2021

Man-Child — Seattle’s Shawn Kemp Is Anything But A Little Kid On The Basketball Court (1991)

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https://gnbuzz.com/man-child-seattles-shawn-kemp-is-anything-but-a-little-kid-on-the-basketball-court/ By Glenn Nelson The Seattle Times He has an old face, etched with generations of hardship . His eyes, ever widened beneath an often-furrowed brow, sometimes appear as pools of melancholy , gazing backward as much as forward. Then there is the body that unfolds 6 feet, 10 inches, the balance between ambition and temperance in his outlook, and the ripened repertoire of basketball skills. The basso-profundo voice completes the illusion. Yet the maturity of his appearance, his personality and his game is incongruous with reality. Shawn Kemp could easily be mistaken for, say, 31. But that would be 10 years off. In public, Kemp appears most at ease on a basketball court, either plying his trade among men or taking an educational or promotional respite among children. The SuperSonics find Kemp the most willing of their players to volunteer for either. Truth be known, he fits comfortably wi

Pogačar dio Crono, VDP e le ruote dallo spazio

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Neanche una settimana, ancora in vista delle montagne, e il baby-fenomeno ha già ipotecato una bella fetta del suo secondo Tour. Tadej Pogačar ha dominato la crono di 27,2 km (la più lunga dal 2008) in 32' netti, unico a chiuderli ai 51 km/h di media da Changé a Laval. Ha battuto di 19" secondi il campione europeo di specialità, lo svizzero Stefan Küng, che pure correva sulle strade amiche dei fratelli Marc e Yvonne Madiot, giemme e codiesse della sua Grupama. Dopo tre della quattro giorni bretone trascorsi in giallo, s'è difeso alla grandissima Mathieu van der Poel, che alla sua prima crono in un grande giro ha tenuto la maglia per 8" Gli stessi che al via lo separavano dall'ex leader Julian Alaphilippe. E che invece ora lo distanziano da Pogačar,  salito dalla sesta alla seconda piazza nella generale. Ben ripagati i 900 km di auto imposti dal team manager Alpecin-Fenix, Christoph Roodhooft , per far arrivare in tempo da Andorra a Rennes il set di ruote veloci o

FOOTBALL PORTRAITS - Van Nistelrooy, là dove il portiere non arriva (2006)

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https://www.amazon.it/Football-Portraits-Ritratti-calcio-Agbonlahor-ebook/dp/B01KI1XRO6 di Christian Giordano, Guerin Sportivo (2006) “VAN THE Man”. “Van-tastic”. “Reds in Ruud health”. Dal debutto nel Manchester United, 12 agosto 2001 (nel Charity Shield contro il Liverpool), i titolisti del Regno Unito si sono sbizzarriti giocando sulle doti realizzative e sul nome di uno dei più forti e più completi centravanti al mondo: Ruud van Nistelrooy. L’uomo decisivo, fantastico, il numero 10 (quello che Oltremanica storicamente identifica la prima punta): ditelo come volete, lui lo fa a modo suo, con le reti. Che “van Gol”, sin dai tempi del Den Bosch (18 in 67 partite), Heerenveen (13 in 31) e PSV (71 in 82), pennella in quantità industriali e in tutti i modi, di destro o di sinistro, di testa, al volo, in acrobazia, in girata dopo aver stoppato di petto e difeso il pallone, di rapina o in contropiede, sotto-misura e da lontano, con tocchi svelti e furtivi, con stoccate da fuori