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Stephen Roche: «A La Plagne hanno capito chi era il duro»

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Bicisport n.2, febbraio 1996 Roche faccia d’angelo non dimenticherà mai il 1987. Per lui è stato un anno magico: in dodici mesi è riuscito vincere Giro, Tour e mondiale e contempoaneamente ha tappato la bocca a quelli che lo criticavano penando che fosse un corridore senza midollo. «Ho fatto cambiare idea tutti il giorno della tappa di La Plagne. In testa mi frullavano le critiche della gente: “Stefano non è un duro, Stefano non ha carattere” e via di questo passo. Quel giorni chi mi ha seguito è rimasto impressionato. Ho dato la prova che anch’io sono fatto di “pasta” irlandese e che in fatto d generosità e di grinta non sono secondo a nessuno. In cima alla salita ero praticamente morto. Credo di aver realizzato una impresa incredibile. Prima ho avuto il sangu freddo di lasciar andare Delgado senza inseguirlo. Poi la lucidità per scegliere il tempo giusto del mio attacco. Il vantaggio di Pedro si era stabilizzato intorno al minuto e venti. Mancavano quattro chilometri