Carpi diem
di Christian Giordano, la Repubblica - ed. Bologna 5 novembre 2014 Totò Di Natale e Hernán Crespo, mica Jerry Mbakogu. Ci sono due gigantografie nell'ufficio di Stefano Bonacini, padre-patron del Carpi dei miracoli. Entrambe di centravanti. Una del bomber all-time dell'Udinese (199 gol in Serie A), l'altra dell'argentino al Genoa nel 2009-2010. Entrambi con maglia sponsorizzata Gaudì. La sua Gaudì, colosso dell'abbigliamento con sede a Carpi. La sua Carpi. È lì che è cresciuto giocando a calcio per strada con l'amico d'infanzia Maurizio Setti, ieri nei dilettanti dell'Athletic Carpi e oggi presidente del Verona. È più forte di loro: il calcio, nonostante tutto, ce l'hanno nel sangue. In passato Bonacini aveva anche provato a entrare nel Padova, ma poi ha visto i libri contabili e gli è bastato. E allora s'è preso il Carpi, e dopo il classico apprendistato da un Zamparini o un Cellino qualsiasi s'è affidato a Cristiano Giùntoli (accento sul...