Post

Visualizzazione dei post da febbraio 11, 2018

Fabio Bordonali: "Rimpiango il passato"

Immagine
"Visti da vicino" - Tuttobici  Numero 8 - Anno 2009  di Gino Sala «Il mio ciclismo, quello che mi ha visto in bici dal 1985 al 1994, era più vero , meno ingombrante, più artigianale...». Sono parole di Fabio Bordonali, bresciano, altezza 1,89, peso 83 chili , il primo italiano che ha vinto la Ruta del Sol, compagno di squadra di Saronni, Visentini e Ballerini e poi apprezzato general manager da sedici anni , colui che ha guidato Di Luca nel Giro d’Italia del Centenario.  Un tipo che, pur misurando i termini, non ha peli sulla lingua. «Sì, rimpiango il passato, quando lo sport della bicicletta conteneva valori che si sono persi. Il presente brucia i giovani . C’è l’estremo bisogno di qualità. La quantità guasta il movimento e diventa fonte di preoccupanti dispersioni. Dia­moci una regolata a beneficio di una disciplina che conta milioni di spettatori e che vivrà sempre nel cuore di molti appassionati». Ascoltando Bordonali mi sembra di tornare agli insegn

Giro d’Italia 1987: la cronodiscesa del Poggio

http://barcalcio.net/giro-ditalia-1987-crono-discesa-del-poggio/ Per l’edizione 1987 del Giro d’Italia, gli organizzatori vollero sconvolgere il piano classico della corsa rosa proponendo ben tre tappe, nei soli primi quattro giorni, contro il tempo . Dopo il cronoprologo di 4 km a Sanremo e prima di una tappa contro il tempo dal chilometraggio classico (43 km), venne inserita una tappa speciale per la sua conformazione, la discesa del Poggio, 8 km fondamentali per stabilire chi potrebbe vincere (e chi al contrario non vincerà) la Milano-Sanremo. Il prologo venne vinto dal bresciano Roberto Visentini, il vincitore della corsa rosa dell’anno precedente, battendo di stretta misura il canadese Steve Bauer. La mattina seguente, la semitappa vide salire agli onori della cronaca l’olandese Erik Breukink che riuscì ad avere la meglio, sui limitatissimi 31 km complessivi, su Phil Anderson, secondo a 16 secondi . Il pomeriggio, i ciclisti si sarebbero dovuti trasformare in discesi