I bis al Fiandre ('89, '91) di “Eddy Bosberg” Van Hooydonck
di CHRISTIAN GIORDANO © in esclusiva per Panache magazine © Secondo palo del telefono, sulla sinistra della strada, quello con la targhetta di metallo gialla e il numero 1050. Sul Bosberg. Quello il punto dove attaccare. Provato, riprovato e riprovato ancora. Fino alla nausea. Quella vera, quella fisica. Buona la terza per Edwig Van Hooydonck, la Grande Speranza Rossa che il Fiandre l’aveva vinto da U23. Undici anni dopo il ritiro del Cannibale, la caccia al “nuovo Eddy Merckx” – autentica ossessione nazionale di un intero popolo che di ciclismo mangia-prega-ama – sembrava finalmente avere una preda. Non stupisca quindi la sua esplosione in lacrime, in cima al podio, nel 1989, per De Ronde . Quella vera, quella dei grandi. La pressione, sulle pur larghe spalle del cristone della Superconfex (80 kg x 193 cm), fiammingo di Ekeren, vicino Anversa, si era fatta insostenibile. Ventisettesimo al debutto, ventiduesimo l’anno dopo. Altro che “nuovo Merckx”, la susseguente eti