Post

Visualizzazione dei post da 1983

Inoxpran: qualcosa in più al servizio della casalinga

Bicisport n. 12, dicembre 1983 Il marchio Inoxpran ha assunto ormai nel mondo del grande ciclismo una inconfondibile e prestigiosa fisionomia. Grandi campioni hanno corso e corrono oggi difendendo I colori dell’azienda della Val Trompia. Per i fratelli Prandelli: Angelo, Giovanni e Diamante, la passione per il ciclismo è proceduta di pari passo con la perfezione tecnica del loro lavoro che li ha portati alla realizzazione di una produzione all’insegna dell’arte nell’articolo casalingo. La creazione della batteria “Etrusca” in purissimo acciaio inox 18/10 è stato il riuscito tentativo di dar vita ad un artigianato di prestigio che si ricollegasse con le più genuine tradizioni locali. Le radici di questa azienda affondano a Lumezzane, dove il più grande dei fratelli, Giovanni, iniziò nel dopoguerra a creare servizi di posate con fusioni in alpacca. Subito dopo venne l’officina propria. L’espandersi delle richieste ha determinato l’ampliamento della superficie lavorat

Visentini guadagna l’azzurro

Ruota d’oro (6-9 agosto 1983) Bicisport n. 9, settembre 1983 La Ruota d’Oro è servta per vestire d’azzurro Visentini ch grazie alla vittoria nel cronoprologo è riuscito a guadagnare un vantaggio su tutti gli avversari che ha potuto ammnistarre con sufficiente sicurezza. Gara amara per Saronni, rimasto coinvolto in una brutta caduta nel corso della seconda tappa insieme a Silvano Contini. I postumi di questo infortunio hanno condizionato il campione del mondo negativamente nel periodo più delciato della preparazione ai campionati del mondo. Prologo – cronometro individuale  1. Visentini Roberto (Inoxpran), km 6,100, media km 47,472; 2. Torelli a 5”; 3. Gradi a 5”3/10. 1° tappa – 1. Bontempi Guido (Inoxpran), km 208, media km 37,546; 2. Saronni G.; 3. Rosola. 2° tappa – 1. Bombini Emanuele (Bottecchia-Malvor), km 194, media km 37,097; 2. Lejarreta Marino; 3. Cassani Davide. 3° tappa – 1. Perani Domenico (Amici della Pis

Tre Valli Varesine: sfreccia Paganessi

Corsa scialba con tanto entusiasmo per Contini tradito dal compagno a dispetto di un accordo di Sergio Cuti l'Unità - martedì 30 agosto 1983  ISPRA — Alfredo Martini, appena Paganessi taglia il traguardo delle «Tre valli varesine», ultima corsa del trittico lombardo, annuncia le due riserve (cioè i corridori che stanno in panchina) fra i quindici «azzurri» che il 4 settembre correranno il mondiale in Svizzera: sono Cassani e Verza .  Si dice che il secondo, gregario di Moser, sia stato immolato sull'altare della pacificazione fra i due capitani . «Non è vero — assicura Martini, il selezionatore della nazionale. La scelta dei due giovani come riserve non è avvenuta per loro inferiorità di valore o di rendimento rispetto agli altri, ma per una minore esperienza internazionale. Sono due corridori che stanno prendendo confidenza con il campo professionistico e, quando avranno completato Questa esperienza, si potranno inserire nel giro dei migliori».  Martini, ol

1983, Il Giro del Guttalax

Non c’è il tiranno Hinault. Moser è forse al punto più basso della propria straordinaria carriera ma resta uno dei favoriti con Battaglin , che la corsa rosa l’ha già vinta, nel 1981, e Baronchelli , che invece non ce la farà mai, neanche coi Giri disegnati duri, quasi su misura ma mai quanto quelli per gli sceriffi Checco e Beppe. Già, Saronni. Dopo l’exploit da 21-enne nel 1979, il 1983 sembra l’anno buono per il bis di un Saronni in forma strepitosa. Visentini invece se lo filano in pochi. Il Giro però quell’anno parte da Brescia. Anzi: partirebbe, perché il cronoprologo viene annullato per via di una protesa dei metalmeccanici. Peccato per il Visenta, che sulle sue strade, contro il tempo, avrebbe avuto grandi chance di infilarsi subito la rosa.  Si comincia invece con la cronosquadre Brescia-Mantova, e vince la Bianchi di Silvano Contini e Tommy Prim , nomen omen, primo leader della generale. Dura un giorno.  A Comacchio s’impone Bontempi e in rosa va Freuler . A Fano, Ro

Sono ricco e so sciare da campione ma faccio il corridore. Vi dispiace?

Immagine
Per la prim volta, dopo cinque stagioni tra i professionisti, Roberto Visentini fa sinceramente il punto della situazione Ha cambiato cinque squadre, ha sempre lottato smentendo chi lo definiva un pesce fuor d’acqua in questo sport. «Sono capitato nelle squadre sbagliate, dove ognuno pensava solo agli affari suoi. Accanto a Battaglin spero di trovare, finalmente, l’apertura giusta. Correrò fino a quando avrò trent’anni» di Ermanno Mioli Bicisport, marzo 1983 «È come se ricominciassi da capo – dice Roberto Visentini – nell’Inoxpran ho gareggiato da dilettante, ho vinto anche il titolo italiano a cronometro».  Sesta stagione, quinta squadra. Roberto è volubile, capriccioso, viziato, come lo sono sovente i ricchi? Visentini ha un’espressione di disappunto. Elegante, zazzeetta curata, abbronzato come chi torni da un lungo soggiorno ai Caraibi, un tantino annoiato: il suo aspetto è in effetti quello del figlio di papà. Ma ha un senso sovrapporre l’immagine del corridore mod

La Malvor entra in grande

Immagine
Bicisport n. 3, marzo 1983 Quest’anno al mitico nome di Ottavio Bottecchia si accompagnerà un nuovo sponsor che debutta nel grande giro. Parliamo della Malvor, una linea di cosmetici della Bahia srl di Milano presieduta da un vero appassionato del ciclismo, ex corridore dilettante, Mario Cal. Il marchio che figura sulle maglie degli atleti della Bottecchia del Comm. Carnielli può a ben ragione definirsi un marchio “ecologico”, in quanto i cosmetici della Malvor hanno quale elemento principle la pianta della malva. Ciclismo ed ecologia a braccetto: un binomio perfetto. La formazione della Bottecchia-Malvor è stata presentata alla stampa dal DS Dino Zandegù nel corso di un pranzo in un albergo di Vittorio veneto. Nella foto da sinistra, il vicepresidente Teodoro Jr. Carnielli, Silvestro Milani, il DS Dino Zandegù, Emanuele Bombini e il presidente della squadra Mario Cal.

La FIR SpA entra nel grande ciclismo professionistico

Immagine
Bicisport n. 3, marzo 1983 «Quando competere è vincere... allora... CERCHI FIR - FABBRICA ITALIANA RUOTE»    - slogan pubblicitario FIR, 1983 La FIR SpA, via B. Colleoni 6, Boltiere (Bergamo), telef. 035-881090, è una ditta fondata nel 1960 dai quattro fratelli Arrigoni, grazie all'amore per il ciclismo dove tutti si sono cimentati con notevoli successi, in modo particolare Piergiacomo, che riuscì a fare il salto ne professionismo. Grazie all'esperienza maturata con successo nel settore del montaggio ruote per biciclette e moto, con una produzione oscillante tra i 2.500-2.800 pezzi giornalieri, la FIR annovera nella sua clientela le maggiori fabbriche di biciclette e moto nazionli. Nel 1973 la FIR si trasforma in SpA dando corso ad un lungo processo tecnologico di ricerca nel campo dei cerchi in lega leggera di alluminio per biciclette da corsa, sportivi, nonché ruote integrali in alluminio pressofuse  per biciclette. La qualità dei prodotti è larga