Il gran giorno di Pantano
Da una montagna di sorrisi al sorriso sulle montagne. E' cambiata in una settimana la vita sportiva di Jarlinson Pantàno, ennesimo escarabajos colombiano che in salita non si arrampica, ma vola. Sette giorni fa, sotto la violentissima grandinata di Arcalis, tagliò il traguardo sotto l'ombrello di un tifoso al quale aveva dato in baratto i guanti di gara. A Culoz, dopo 160 km su e giù per 6 GPM tra cui la storica Grand Colombiere, è stato in fuga tutto il giorno, ha ripreso due volte Rafal Majka, a cui non ha insidiato punti per soffiare la maglia a pois al belga De Gendt, primo tre giorni addietro sul Ventoux, ed è andato a vincere l'ultimo tappone prima delle Alpi. Mentre là dietro lo squadrone Sky della maglia gialla Chris Froome spegneva ogni velleità dell'Astana (con il triplice tentativo di Nibali, Rosa e Aru: compagni in azzurro per Rio) e dell'Movistar (con Valverde che attacca e Quintana non lo segue), ecco che le emozioni vere le ha regalate il 27enn