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Visualizzazione dei post da luglio 17, 2016

Il gran giorno di Pantano

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Da una montagna di sorrisi al sorriso sulle montagne. E' cambiata in una settimana la vita sportiva di Jarlinson Pantàno, ennesimo escarabajos colombiano che in salita non si arrampica, ma vola. Sette giorni fa, sotto la violentissima grandinata di Arcalis, tagliò il traguardo sotto l'ombrello di un tifoso al quale aveva dato in baratto i guanti di gara. A Culoz, dopo 160 km su e giù per 6 GPM tra cui la storica Grand Colombiere, è stato in fuga tutto il giorno, ha ripreso due volte Rafal Majka, a cui non ha insidiato punti per soffiare la maglia a pois al belga De Gendt, primo tre giorni addietro sul Ventoux, ed è andato a vincere l'ultimo tappone prima delle Alpi. Mentre là dietro lo squadrone Sky della maglia gialla Chris Froome spegneva ogni velleità dell'Astana (con il triplice tentativo di Nibali, Rosa e Aru: compagni in azzurro per Rio) e dell'Movistar (con Valverde che attacca e Quintana non lo segue), ecco che le emozioni vere le ha regalate il 27enn

HOOPS PORTRAITS - Thurmond, Mr quadrupla doppia

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Neanche una settimana. Tanto è passato dal ritiro del suo naturale successore, Tim Duncan, all'addio - per leucemia, a 74 anni - di Nate Thurmond a questa dimensione. Quasi avesse visto tutto quello che doveva. Nate "The Great", primo autore di una quadrupla doppia NBA, è stato qualcosa di più che uno dei più grandi 50 giocatori nel primo mezzo secolo di NBA. E' stato, come ala forte, la naturale evoluzione del ruolo dopo Lou Jackson e prima di Duncan; e pure il terzo grande centro tra gli anni sessanta e settanta, con il non trascurabile dettaglio di aver attraversato le epoche dei dioscuri Chamberlain/Russell, poi Reed/Chamberlain e infine Kareem/Chamberlain, impilando nel processo 15 punti e 15 rimbalzi di media in carriera. Una carriera fatalmente condizionata da scelte altrui: il salto della quaglia di Rick Barry nella ABA e lo scambio che mandò Thurmond a Chicago per soldi più Clifford Ray (che sulla Baia porterà il titolo) e ai Bulls, di Thurmond, una

HOOPS MEMORIES - Big E vs Big Lew: La Partita del secolo

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Christian Giordano HOOPS MEMORIES - Momenti epici di basket USA Amazon.it - Kindle store - 2,99 euro Se c’è una partita che più di altre ha messo sotto i riflettori il basket di college, ritagliandogli un ruolo da protagonista sulla scena del grande sport USA, quella è lo Showdown in the Astrodome. La resa dei conti fra UCLA e University of Houston disputata il 20 gennaio 1968 nel mastodontico stadio (di football e baseball) all’8400 Kirby Drove di Houston, Texas. Game of the Century, la Partita del secolo, aveva tutto: squadre imbattute, le prime del ranking (con i Bruins davanti ai Cougars), i campioni uscenti contro gli idoli di casa, lo scontro fra gli unanimi All-American, nonché futuri Hall-of-Famers, Lew Alcindor (non ancora Kareem Abdul-Jabbar) e Elvin Hayes. E, soprattutto, lo spettacolo. Un colpo gobbo per la prima gara di regular season NCAA trasmessa nel prime time alla tv nazionale. Non a caso, aprì la via alla moderna copertura televisiva della cosiddetta March