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Visualizzazione dei post da luglio 21, 2023

Mino Denti - Campione sfortunato, buon maestro, ora imprenditore

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Le gare contro il tempo una specialità che si addice ai bresciani Tre cronomen in poker d'iride Antonio Tagliani il precursore, mondiale a Roncadelle '62 - Ferruccio Manza e Mino Denti i seguaci GIORNALE DI BRESCIA - Speciale ciclismo, ottobre 1991 Inserto realizzato da Enrico Moreschi con la collaborazione di Carlo Bresciani, Giuseppe Bresciani e Guenda Piatto Personaggio che ha contribuito a costruire la storia del ciclismo bresciano, sia come corridore sia come tecnico, è senza dubbio Mino Denti, bresciano d'adozione, iridato nella cento chilometri a squadre a San Sebastiano, con Dalla Bona, Guerra e Soldi. Ha gareggiato dal 1962 al 1970, fin quando nella settima tappa del Giro d'Italia, nella discesa del Crocedomini su Bagolino, in una stretta curva, incappò nella sabbia e letteralmente volò fuori strada procurandosi numerose fratture. Riuscì con caparbietà a rimettersi completamente dopo oltre un anno di solerti cure. ed ora dispone a Travagliato di uno stabiliment

Visentini, un Giro d'Italia e l'iride juniores

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I bresciani signori del tempo Vincitori di quattro campionati italiani: due volte Pizzoferrato, Visentini e Manenti GIORNALE DI BRESCIA - Speciale ciclismo, ottobre 1991 Inserto realizzato da Enrico Moreschi con la collaborazione di Carlo Bresciani, Giuseppe Bresciani e Guenda Piatto Uno dei tre bresciani a vestire la maglia tricolore di campione italiano individuale dei dilettanti è stato Roberto Visentini. ha vinto il titolo a Codifiume nel Ferrarese nel 1977, quando aveva come Direttore sportivo Mino Denti. In precedenza, nel 1976, il forte atleta di Gardone Riviera aveva vinto anche il titolo italiano per juniores su strada in Toscana dopo una corsa che l'aveva visto protagonista fin dalle prime battute, nonché il titolo mondiale su strada a Losanna. Dopo aver ottenuto tanti successi anche da professionista, Roberto Visentini al termine della scorsa stagione ha deciso di smetterla con la bicicletta, si è ritirato a vita privata, si è sposato (diventerà padre tra un mese) e segu

Iñigo San Millán: «Tadej est une bête»

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Iñigo San Millán, l’entraîneur de Tadej Pogacar, détaille les raisons de la défaillance du Slovène mercredi dans le col de la Loze et explique pourquoi sa deuxième place au général constitue, selon lui, une prouesse. DE NOTRE ENVOYÉ SPÉCIAL GAÉTAN SCHERRER 21 Jul 2023 - L'Équipe “Ce n’est pas parce qu’il atteint son pic de forme sur le Tour des Flandres  début avril qu’il hypothèque ses chances de gagner le Tour en juillet"    - Iñigo San Millán BOURG-EN-BRESSE – Directeur de la performance de l’équipe UAE et professeur à la faculté de médecine de l’Université du Colorado, où il effectue des travaux de recherche sur le métabolisme cellulaire,  Iñigo San Millán  (52 ans) a suivi depuis sa maison familiale au Pays basque le chemin de croix de Tadej Pogačar, mercredi, dans les Alpes. S’il s’attendait, quelque part, à voir son coureur finir par craquer sur ce Tour de France, l’entraîneur espagnol assure ne l’avoir jamais vu «à ce point lutter pour sa survie». - La préparation tron