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Visualizzazione dei post da gennaio 13, 2021

Tasmania Berlino, la peggior squadra della Bundesliga

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https://bundesitalia.com/2020/11/14/tasmania-berlino-bundesliga/ di GIANMARCO GALLI Bundesitalia, 14 novembre 2020 C’era una volta il Tasmania Berlino. Non è l’incipit di una favola ma una dura sentenza per un club che ha sempre navigato nelle basse leghe raggiungendo la Bundesliga non per propri meriti e retrocedendo dopo solo un'annata e al termine della peggiore stagione di sempre per una squadra tedesca.  La sua è una storia molto particolare, già a partire dal nome: Tasmania. I fondatori del club infatti desideravano emigrare in Australia alla fine del diciannovesimo secolo e scelsero di nominare la squadra come la destinazione prefissata per il loro viaggio. Il legame con la Tasmania è sempre stato molto forte ed ancora oggi allo Sportpark Neukölln i tifosi sventolano nelle piccole tribune dello stadio (3000 posti in totale) la bandiera dello stato insulare australiano. Oggi però la società non vive un gran momento. Dopo aver dichiarato il fallimento nel febbraio del 1973,

Calcio e miniere: cosa significa tifare Schalke 04

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https://bundesitalia.com/2020/02/06/schalke-04-minatori-gelsenkirchen/ di GIORGIO DUSI Bundesitalia. com, 6 febbraio 2020 Se avete in programma un viaggio turistico nella zona ovest della Germania, depennate Gelsenkirchen dalla lista. Se non andrete allo stadio a seguire una partita, finireste per annoiarvi a morte. Se invece volete conoscere e capire il calcio, segnatela come prima tappa. Vi aiuterà a capire che cosa sia e cosa rappresenti lo Schalke 04. Perché in fondo non è solo il Barcellona ad essere “Més que un club”, non è solo il Bayern a poter dire “Mia san Mia”. Dicevamo, la noia. Ecco, in città non c’è molto, neanche un centro un minimo storico. Una Altstadt (città vecchia) esiste, ma poca roba in confronto ad altri centri del Nordrhein-Westfalen, senza scomodare Colonia . Avrei postato qui delle foto, ma non ne ho fatte. Perché non c’era niente da fotografare e la gente in giro era davvero poca. Vabbè. Capitolo chiuso. L’unica attrazione turistica, che comunque val la pen

IL CINEMA USA NEGLI ANNI ’60-‘70

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di Michele Corsi www.cinescuola.it,  dicembre 2010 New American Cinema All'inizio degli anni '60 una serie di autori indipendenti diedero vita ad esperienze che rompevano con le regole stilistiche del cinema hollywoodiano utilizzando un montaggio spezzato, riprese mosse, narratività non lineare, temi proibiti, modi documentaristici.  Erano influenzati dal cinema europeo, soprattutto dalla nouvelle vague , che circolava grazie ai cinema d'essai. Queste sale attraevano giovani e intellettuali: nel 1950 erano un centinaio, ma a metà dei '60 superarono le 600.  Vi si proiettavano soprattutto film stranieri (inglesi, ma anche quelli del neorealismo, e altri considerati "spinti" dal pubblico USA). Questi film sperimentali non furono certo campioni d'incassi, ma esercitarono una notevole influenza sulla successiva New Hollywood che ne utilizzò gli stilemi, pur addolcendoli.  Nel 1960 Jonas Mekas scrisse il Manifesto del New American Cinema Group ("Non vog