Post

Visualizzazione dei post da maggio 30, 2021

Belgrado 1973 - Oranje amara

Immagine
1973, il primo esodo del tifo è bianconero di CHRISTIAN GIORDANO © - Guerin Sportivo n.1, 7-13 gennaio 2003 © Rainbow Sports Books Un anno dopo all’ultimo atto si presenta ancora l’Ajax e sempre contro un’italiana, la Juventus. Come con i greci del Panathinaikos e con l’Inter, per la terza volta consecutiva si ha una gara senza storia.  I bianconeri arrivano senza grosse difficoltà alla loro prima finale, superando il Marsiglia (0-1/3-0), il Magdeburgo (1-0/1-0), l’Ujpest Dosza (0-0/2-2) e il Derby County (0-0/3-1). Sedici anni prima del tanto strombazzato esodo degli 80 mila rossoneri a Barcellona per Milan-Steaua, il 30 maggio 1973 non meno di 40 mila juventini stipano il «Marakana» di Belgrado.  Nella diversità della vigilia vissuta dai diretti protagonisti c’è, oltre ad una parziale spiegazione dell’andamento della gara, uno scontro di filosofie: di vita prima ancora che calcistiche. Gli italiani vanno in ritiro nel senso più seminaristico del termine, gli olandesi

Madrid 1957 - La prima volta viola: triste, solitaria e finale

Immagine
https://www.youtube.com/watch?v=b3UcycTmgRI di Christian Giordano ©, Guerin Sportivo © n. 1 - 7-13 gennaio 2003 © Rainbow Sports Books  Andando indietro con gli anni, dal 1956 al 1960 compare solo un nome nell’albo d’oro della allora Coppa dei Campioni, quello del grande Real Madrid. Una squadra- monstre , capace di rispedire a casa, dopo pochi mesi, un asso (lento) come il brasiliano Didi perché «non all’altezza». La Coppa sembra un fatto privato delle merengues e per le italiane è dura.  Nel 1956 un Milan un po’ anzianotto, che al centro dell’attacco schierava ancora il bisonte Nordahl, era stato battuto in semifinale da Di Stéfano & C. (2-4 a Madrid e solo 2-1 a Milano), poi vittoriosi sui francesi dello Stade Reims per 4-3 dopo esser stati sotto di due reti.  Va meglio alla matricola Fiorentina, che l’anno dopo arriva in finale (questo il cammino dei ragazzi di Bernardini: 1-1/1-0 con gli svedesi del Norrköping, 3-1/2-2 con il Grasshopper di Zurigo, 1-0

Roma 1984 - Profondo giallorosso

Immagine
di CHRISTIAN GIORDANO © - Guerin Sportivo n.1, 7-13 gennaio 2003 © Rainbow Sports Books L’anno dopo Atene tocca per la prima volta alla Roma. Complici infortuni (Ancelotti in primis) e leggerezze difensive dovute principalmente al passaggio di Vierchowod alla Sampdoria, la «Maggica» abbandona già nel girone d’andata le speranze di bis in campionato. Ma in coppa marcia spedita superando l’IFK Goteborg (3-0/1-2), il CSKA Sofia (1-0/1-0), la Dynamo Berlino (3-0/1-2) e il Dundee United (0-2 in Scozia, 3-0 all’Olimpico) del caso Vautrot.  Con la finale in casa, tutto sembra pronto per celebrare Di Bartolomei che alza la Coppa dei Campioni, compreso il concerto gratuito di Venditti al Circo Massimo. La sindrome-Amburgo, evidentemente, non ha insegnato nulla. E così, il 30 maggio, la Roma, che deve fare i conti con l’assenza per squalifica del terzino sinistro Maldera e gli acciacchi di Falcão, non può che partire favorita.  La partita però si mette subito male. Al 15’ Neal, capit