Ponferrada azzurra: meglio di così, impossibile
Alfredo Martini, al primo Mondiale da Lassù, avrà applaudito. Non solo il cuore, le gambe e la testa dei suoi ragazzi, ma soprattutto lo spirito della squadra per la prima volta guidata dal "suo" Cittì, Davide Cassani. Meglio di così gli azzurri, che sulla maglia ne onoravano il ricordo, non potevano fare. E', insieme, il più grande dei complimenti e la fotografia più impietosa per un Mondiale che sulla carta non dovevamo - e sulla strada avremmo potuto - vincere. Il capitano, Vincenzo Nibali, è caduto anche quest'anno: non nel finale come a Firenze 2013, ma all'inizio del quarto giro, a 188 km dalla fine. Niente di grave se non fosse che ha picchiato sul lato sinistro, lo stesso della ferita pulita male dopo la caduta alla Tre Valli varesine, la sua ultima gara premondiale. Ponferrada non era adatta allo Squalo, ma su quella discesa-trampolino avrebbe fatto da specchietto per le allodole Visconti in una fuga, o Colbrelli in volata. Fabio Aru e soprattut...