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Bella, Zio - Bruno Reverberi, una vita nel ciclismo

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di CHRISTIAN GIORDANO © IN ESCLUSIVA per Rainbow Sports Books © Agriturismo Tenuta “Il Cicalino”  Massa Marittima (Grosseto), lunedì 22 gennaio 2018  - Bruno Reverberi, sei una bella fetta di ciclismo italiano. Cominciamo col Giro '87, maglia bianca con un tuo corridore, Roberto Conti, secondo anno di professionismo. Che ricordi hai di quel Giro?  «Eh, mi ricordo per esempio una tappa che si diede una mano a Moser che vinse a Saint-Vincent, o da quelle parti, allora c’erano gli abbuoni di trenta secondi. C’era via una fuga, Moser era interessato a prendere gli abbuoni, aveva la maglia [rosa] mi sembra Fignon. E ci vennero a chiedere se gli davamo una mano a chiudere».  - Ti riferisci al Giro ’84 che Moser vinse?  «Quell’anno lì, mi ricordo, si faceva il San Bernardo e poi si arrivava a Saint-Vincent e vinse Moser in volata. Credo che la maglia l’avesse il francese Fignon. E andammo a tirare che poi non mi ricordo se lo vinse il Giro, credo che lo vinse...