Post

Visualizzazione dei post da settembre 16, 2015

Lanciano, la rinascita di Ferrari

Immagine
Arrivato nell' ultimo giorno di mercato per rinforzare un reparto che aveva perso durante l'estate tanti protagonisti della stagione precedente - da Thiam a Cerri passando per Monachello - Nicola Ferrari ha subito conquistato la piazza di Lanciano rinascendo dopo un' annata negativa con la maglia del Modena . L'esperto centravanti infatti è andato a segno nelle prime due partite di campionato migliorando già lo score della passata stagione quando in 27 presenze con la maglia dei Canarini andò a rete una volta . Se contro la Pro Vercelli la sua rete non diede frutti, contro l'Ascoli è servita a regalare la prima vittoria alla Virtus di mister D'Aversa .

TRAPANI, COLONIA PONTINA

Il Trapani sta allestendo la rosa per Serse Cosmi, che ha prolungato di un anno il contratto con gli amaranto. Dopo Davide Raffaello (classe 88), centrocampista di Priverno, cresciuto nel vivaio del Latina e bandiera dell'Isolaliri in C2 e della Lupa Roma nel campionato 2014/15 di Lega Pro (27 presenze e 7 reti), ecco Adriano Montalto (classe '88, ma di Erice), ex nerazzurro nella gestione-Sanderra della conquista della B e di recente grande protagonista nel campionato col Martina in Lega Pro (25 presenze e 10 reti). I due raggiungono Simone Rizzato , nativo di Borgo Montenero, alle porte di San Felice Circeo, che già quest'anno aveva giocato coi siciliani.

Eroi mai per caso

di CHRISTIAN GIORDANO, Black Jesus Qui si parla di «eroi», e le virgolette, più che necessarie trattandosi di basket, saranno da qui in poi sottintese. Premessa. Tempo fa il giovane direttore della prima pay-tv nostrana distribuì alla redazione una circolare dal titolo esemplificativo, Indicazioni per le telecronache. In quelle linee guida i telecronisti venivano caldamente invitati ad evitare il ricorso non solo alla parola eroe, ma a tutto un gergo bellico ormai comune nel giornalismo, sportivo e no, e fuori luogo già prima dell’Undici settembre figurarsi dopo. Eccone, testuale, lo stralcio in questione: «Termini da evitare in SRV [servizi, ndr], TC [telecronache], BC [bordo campo]: (…) GENERICI – (…) eroe (non ci sono eroi in nessun avvenimento sportivo); dramma/drammatico (il fatto accaduto deve essere proprio eccezionalmente negativo, ma anche in questo caso meglio cercare di evitare completamente questa parola: non ci sono drammi nello sport) (…)». Parole nette e precise

Champions 1957: la prima della viola, triste solitaria e finale

di CHRISTIAN GIORDANO, Guerin Sportivo Andando indietro con gli anni, dal 1956 al 1960 compare un solo nome nell’albo d’oro della – così si chiamava allora – Coppa dei Campioni, quello del grande Real Madrid. Una squadra-monstre, capace di rispedire a casa, dopo pochi mesi, un asso (lento) come il brasiliano Didí perché «non all’altezza». La Coppa sembra un fatto privato delle «merengues» e per le italiane è dura.  Nel 1956 un Milan un po’ anzianotto (che al centro dell’attacco schierava ancora il "bisonte" Nordhal) era stato battuto in semifinale da Di Stéfano & C. (2-4 a Madrid e solo 2-1 a Milano), poi vittoriosi sui francesi dello Stade Reims per 4-3 (dopo esser stati sotto di due reti).  Va meglio alla matricola Fiorentina, che l’anno dopo arriva in finale (questo il cammino dei ragazzi di Bernardini: 1-1/1-0 con gli svedesi del Norkoepping, 3-1/2-2 con il Grasshoppers di Zurigo, 1-0/0-0 con la Stella Rossa Belgrado). Il 30 maggio 1957 si gioca però al

FOOTBALL PORTRAITS - Deco, il passator cortese (2003)

Immagine
https://www.amazon.it/Football-Portraits-Ritratti-calcio-Agbonlahor-ebook/dp/B01KI1XRO6 Per la stellina del Porto doveva essere la stagione della consacrazione, ma un momento di follia rischia di comprometterne fama e carriera. Il talento però c’è, e puro di CHRISTIAN GIORDANO  © Guerin Sportivo   ©  (2003) Ha rovinato tutto, Deco. La reputazione di cui godeva e le ottime prestazioni fornite in avvio di stagione, gli avevano procurato le attenzioni di Manchester United, Juventus, Barcellona, Inter e Deportivo La Coruña, poi ha commesso una sciocchezza. Grossa. Il 29 ottobre, nel posticipo di campionato contro il Boavista, derby poi vinto per 1-0, entra duro su Filipe Anunciação. È il 73’. Sei minuti più tardi, becca la seconda ammonizione e si fa espellere. E fin qui nulla di strano. Quello arriva subito dopo, quando nella testa del talentuoso trequartista scatta un raptus di follia che, espletato il «Pega!» (liberamente traducibile con l’italico vaffa) di rito, lo s

FOOTBALL PORTRAITS - Kezmania di crescere (2003)

Immagine
https://www.amazon.it/Football-Portraits-Ritratti-calcio-Agbonlahor-ebook/dp/B01KI1XRO6 Il talento serbo è uno dei giovani più prolifici del calcio europeo ed è maturato alla rinomata scuola che ha visto sbocciare Romario, Ronaldo e Van Nistelrooy. Il PSV come di garanzia di qualità: i bomber che passano di qui, non tradiscono mai di CHRISTIAN GIORDANO, Guerin Sportivo (2003) Mateja Kezman ha la strada tracciata. Alla prestigiosa scuola del PSV Eindhoven, di attaccanti se ne intendono se è vero che prima di lui al Philips Stadion sono transitati, con ampio successo, tipini dal gol facile quali i brasiliani Romário e Ronaldo, il belga Luc Nilis e gli ultimi due grandi Ruud del calcio olandese, Gullit e Van Nistelrooy. Il giovane e ambizioso Mateja non poteva fare scelta migliore.  Del resto tutto si può dire tranne che Kezman non sappia programmare il proprio futuro. Nato a Vrsac (Belgrado) il 12 aprile 1979, ha mosso i primi passi calcistici nello Zemun e poi nel Radnick

Scuola Ajax, il segreto del suo successo

Immagine
Trent’anni dopo lo storico «Grande Slam» un’altra covata di giovani talenti sta per invadere l’Europa, nel solco della tradizione… di CHRISTIAN GIORDANO, Calcio Gold (2003) Qualsiasi cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo. In quello del pallone è successo. Con il Calcio Totale. E al contrario di quelle di Platone e di Marx sulla convivenza felice, l’Utopia di Michels prima e di Kovacs poi – vincere divertendo – non solo si è realizzata, ma ha fatto Scuola. Quella dell’Ajax. A volte, nel calcio e nella vita, assistiamo a coincidenze perlomeno strane. Nel 1972, a Rotterdam, Ajax e Inter si contendevano il massimo trofeo continentale. Gli olandesi, all’apice della loro epopea, erano i cavalieri che fecero l’Impresa: centrare il Grande Slam, prima ancora che fosse inventato. Nello stesso anno razziarono tutto: Eredivisie, Coppa d’Olanda, Coppa Campioni, Coppa Intercontinentale. La Supercoppa Europea, ideata dal quotidiano di Amsterdam «De Telegraaf»

Champions 1995: Kluivert, il re bambino

Immagine
di CHRISTIAN GIORDANO  © Guerin Sportivo  © In quello che un tempo era noto come il mitico Prater di Vienna, oggi dedicato a uno dei grandi del calcio austriaco, Ernst Happel, l’esperto Milan di Fabio Capello, un’autentica multinazionale del pallone, affronta il giovane e stravagantemente dotati olandesi dell’Ajax. Anche se gli uomini di Louis Van Gaal avevano battuto il Milan due volte nel corso del torneo, in Champions League il Milan non subiva gol da cinque partite e si presentava da favorito. Nonostante l’assenza dell’infortunato Savicevic, rimpiazzato da Massaro, il Milan disputa una perfetta gara di contenimento grazie all’organizzazione difensiva e a rapide giocate di rimessa sempre pericolose per i talentuosi giovani dell’Ajax, e in una di queste stavano quasi per capitolare. In buona sostanza, la partita era un affascinante confronto di stili. Sin dall’avvio, la maturità e il collettivo della difesa del Milan ebbe il sopravvento, con Desailly, Baresi e Maldini