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GIRO 1987 - Bravo Roche ma chi inseguiva?

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di MARIO FOSSATI, la Repubblica © - 16 giugno 1987 NON è stato un Giro d'Italia dei più veri e nemmeno dei più belli. Assolutamente. E' stato il Giro d'Italia di un corridore, Stephen Roche. L'irlandese ha meritato la vittoria ampiamente. Che io sappia - e di giri ne ho veduti troppi per non accorgermene - tenuto conto dell'ambigua morale ciclistica, del realismo che la ispira, dei sacrifici, degli interessi mercantili che l'accompagnano, non c'è stato alcun vincitore di Giro che non abbia meritato il suo giro. Il ciclismo è brutale. L'incidente, diceva un vecchio censore, è ritenuto un'aggravante, come l' ubriachezza, non già un'attenuante.  Binda ha corso un Giro (pare) senza rimetterci una gomma e Pavesi diceva che in quella sua navigazione tranquilla per monti, pianure e valli non ci poteva essere stata soltanto fortuna ma anche stile, leggerezza di mano, prontezza di riflessi.  Se vai a casa come è toccato a Defilippis (che