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Visualizzazione dei post da aprile 11, 2022

Frank Vandenbroucke

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https://www.suiveur.it/storie/mano-libera/frank-vandenbroucke/ Frank Vandenbroucke era Dio: il numero di fedeli attuali ne è testimonianza. di DAVIDE BERNARDINI Suiveur.it - 5 dicembre 2018 Due diapositive. La prima: Giro di Vallonia, anno mai specificato, episodio ammantato da una folta coltre di leggenda. Si attraversa un paesino a cavallo, appunto, tra Vallonia e Fiandre. Frank Vandenbroucke, vallone, pedala dalla sua parte; solo, irrimediabilmente solo, dato che il gruppo è interamente disposto nell’altra carreggiata. La seconda: Het Volk, oggi Omloop Het Nieuwsblad. 2003. Alla partenza, un gruppetto di tifosi fiamminghi intravede Vandenbroucke e si lascia andare: è tornato, Dio è tornato. In quel momento, Dio era il numero cinquecentosettantuno al mondo. Più che uno dei tanti, uno degli ultimi. La sua autobiografia sarebbe uscita cinque anni più tardi, nel 2008. Il titolo è emblematico: “Io non sono Dio”. Nipote di Jean-Luc Vandenbroucke, Frank era considerato fin da giovane il nu

Frank Vandenbroucke, la leggenda del ragazzo prodigio

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https://www.laclassica.com/Magazine/frank-vandenbroucke-la-leggenda-del-ragazzo-prodigio.html?22536 Frank Vandenbroucke è stato il ragazzo prodigio degli anni Novanta, un talento spaccato a metà tra la luce e il buio. Si è fatto amare e odiare come nessun altro, è diventato leggenda. Negli anni Novanta usava così, colorarsi i capelli di biondo platino come i divi teen dei giornali per le ragazzine, le tute improbabili e colorate e super trash. Frank Vandenbroucke lo chiamavano il James Dean del ciclismo anche se a Dean non somigliava per niente. Ma forse l'aspetto non c'entrava, era dissennato anche lui come un divo di Hollywood, ha recitato la sua parte nel mondo diviso in due di allora, di quando le imprese sovrumane facevano incollare alla tv milioni di persone, di quando l'altra faccia della medaglia era nera come la pece, come lo stordimento delle amfetamine, come tutte quelle combinazioni di farmaci e droghe per sopportare tutto, non solo il dolore fisico ma anche il