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Visualizzazione dei post da 2010

ORIGINAL OLD SCHOOL: STREET MOVES

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https://www.slamonline.com/streetball/original-old-school-street-moves/ BY SLAM STAFF JUNE 21, 2010 by Vincent M. Mallozzi Across the street from the Polo Grounds Towers, the looming projects which stand where the New York Giants once roamed, a bent old man dressed in a brown baseball cap, a filthy turtleneck sweater and torn blue jeans hobbles onto the basketball court. Holding a garbage bag filled with video cassettes, he looks more like a beggar than a fallen basketball king returning to his asphalt throne. “Yo chief, you blind or somethin’?” asks one of the angry players, sticking the basketball beneath his armpit and turning the palms of his hands up to the clear, brisk October sky. “We playin’ a game, man. Drag your sorry ass outta here!” As the other players look on, the stranger, a tall, slender black man, light-skinned, with a short beard, heads for the sidelines and gently drops his garbage bag. But much to their surprise, he whirls the bag around and ho

Carrera in Tajikistan studia nuovi prodotti

https://www.larena.it/home/economia/carrera-in-tajikistan-studia-nuovi-prodotti-1.2754812 L'Arena - 24-12-2010 La Carrera continuerà a investire nella Giavoni S.A., l'azienda tessile che controlla nel nord del Tajikistan, nonostante la querelle con la Banco Mondiale, partner con il 7% nella joint venture avviata nel 2003 nel Paese asiatico . E proprio nello stabilimento in Tajikistan l'azienda veronese leader nella produzione di jeans ha avviato la produzione di un nuovo tessuto new stretch, come spiega Gianluca Tacchella, amministratore delegato del gruppo Carrera , che assicura anche di essere deciso a portare avanti l'esperienza iniziata in quel Paese nel 2003. La Gi avoni S.A. è una joint-venture tra il gruppo Carrera (socio al 93%) e la Banca Mondiale (che detiene il 7% della società): quest'istituto, che aveva partecipato all'iniziativa attraverso il suo braccio finanziario - l'International Finance Corporation - avrebbe dato segnali

Barcellona sorPeprendente, una passeggiata nella Storia

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Il 5-0 del 1974, adesso, non è più solo. Nel romanzo del Clàsico, solo un'altra partita ha significato tanto per il popolo barcelonista. E' il primo Real-Barca di Cruijff giocatore. Guardiola umilia Mourinho e si gode la gloria. di Christian Giordano, 30 novembre 2010 Un paseo en la historia , una passeggiata nella storia. La seconda. Il 5-0 del 1974, adesso, non è più solo. Nel romanzo del Clàsico, solo un'altra partita ha significato tanto per il popolo barcelonista. E' il primo Real-Barca di Cruijff giocatore. Non reggono il confronto il 5-0 del Dream Team nel 94 con Cruijff allenatore e il 2 a 6 del 2009, la "prima" di Guardiola in panchina al Bernabéu. Perché il 17 febbraio 74, in notturna e in diretta tv nazionale, per i blaugrana arrivò il successo più spettacolare, significativo e largo di sempre. Fino a ieri. Era la 22esima di Liga, e da lì Barça spiccò il volo verso il titolo inseguito da 14 anni; 14: per Cruijff più che un portafortuna. I

Argentina-Brasile, altro che amichevole! Messi contro Dinho

17 novembre 2010 di Christian Giordano Il derby non finisce mai. E le sue scorie se le porta dietro persino in Qatar. Non solo gli infortuni, che hanno evitato a Milito e a Pato la trasferta a Doha per Argentina-Brasile, il derby, se ne esiste uno, del calcio mondiale. Altro che amichevole, per Zanetti e Coutinho da una parte e Thiago Silva e la doppia R dall'altra: Robinho e Ronaldinho. La strana coppia (impossibile per Allegri, nonostante lo stop di Pato) proprio per l'infortunio del "Papero" è la prima vera scommessa del nuovo ct, Mano Menezes: Ronaldinho e Robinho nel tridente con Neymar, le stelle del passato, del presente e del futuro tutte insieme coraggiosamente. Un lusso insostenibile per Batista, che non avrà gli infortrunati Tévez e Aguero. Confermato ct fino al 2014, "el Checho" guida una Seleccion che non batte la Seleçao dal giugno 2005: 3-1 a Buenos Aires nelle qualificazioni mondiali per Germania 2006. Da allora, per l'Albice

Detroit Pistons: The 12 Most Important Moments in Franchise History

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https://bleacherreport.com/articles/504325-the-12-most-important-moments-in-detroit-pistons-history GREG ENO  - bleacherreport.com OCTOBER 28, 2010 With another NBA season upon us, it's time to both look ahead and look back. The Detroit Pistons moved to the Motor City from Fort Wayne, Indiana, in time for the 1957-58 season. For the better part of the next three decades, success on the court was elusive and the franchise looked downright slapstick at times. After all, this was a team that once made its radio announcer the GM and named a 24-year-old player as its coach. That all changed in the latter part of the 1980s, when the Pistons became annual championship contenders. In honor of the 12-man NBA roster, here's a countdown of the 12 Most Important Moments in Pistons History—not including their move from Fort Wayne, which was obviously very important! No. 12: Pistons Move into The Palace, 1988 1 OF 12 After 10 seasons playing in the cold, cavernous Silverdome in Pontiac as se

FOOTBALL PORTRAITS - Pelé 70, sette volte 10 (2010)

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Dieci. Nel calcio, il numero perfetto. Settanta, sette volte dieci. Tanti auguri, "O rei". Il calciatore perfetto. Se oggi abbiamo Messi, l'evoluzione della specie, lo dobbiamo a lui: Edson Arantes do Nascimento. Il più grande? Pelé, per chi lo ha visto giocare. Maradona per chi Pelé lo ha visto solo in qualche granuloso filmato, magari in bianco e nero.  Già, o bianco o nero: Maradona o Pelé. Da qui non si scappa: il sogno, il mito, la poesia del Dieci moderno comincia ma non finisce con loro. Ma è stato Pelé il primo a ridefinire il ruolo. Un non-ruolo, perché il dieci è soprattutto estro, fantasia, irrazionalità. Libertà di inventare calcio. Prima di lui il 10 era il genio irregolare di Meazza e Sivori, la classe pura di Valentino Mazzola e Di Stefano, la lucida follia di Schiaffino e Rivera, la potenza di Puskas e i ricami di Kubala, monumento a cui il Barcellona ha dedicato la statua davanti al Camp Nou. Poi c'è stato lui, Pelé. Un fisico compatto

FOOTBALL PORTRAITS - Bale, il sinistro che uccide

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https://www.amazon.it/Football-Portraits-Ritratti-calcio-Agbonlahor-ebook/dp/B01KI1XRO6 di Christian Giordano Sky Sport 24, 21 ottobre 2010 Benvenuti nel Gareth Bale fan club. Con la tripletta in fotocopia all'Inter, anche l'Italia ha scoperto il nuovo Giggs. Gallese, timido e riservato, come il monumento dello United è un perfetto anti-WAGs. Rispetto al primo Giggs è meno ala, ma ha un sinistro se possibile ancora più letale. Ryan amava più il cross, Gareth vede meglio la porta. In campo aperto non lo tengono nemmeno dei "mostri" come Maicon e Zanetti, ecco perché Redknapp lo schiera "alto" davanti a Assou-Ekotto. E in quanto a precocità, il laterale del Tottenham è secondo solo all'amico Theo Walcott, cresciuto con lui al Southampton: il 17 aprile 2006 - a 16 anni e 275 giorni - è il secondo più giovane titolare nella storia dei Saints. In nazionale invece come lui nessuno: a 16 anni e 315 giorni, nel 2-1 su Trinidad & Tobago, ha battuto

Bugno: riprendiamoci il nostro posto

http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=rivista&cmd=artdet&id=3166 Numero 10 - Anno 2010 di Pier Augusto Stagi È da dodici anni che vola alto , che fa il lavoro che ha sempre sognato di fare fin da bam­bino, ma non rinnega il suo ambiente, anzi, dal maggio scorso lo rappresenta, essendo diventato di fatto il Sergio Campana del ciclismo mondiale, la figura di riferimento di tutti i corridori professionisti disseminati sul globo terracqueo. Gianni Bug­no ci concede un po’ del suo tempo, do­po l’ennesima missione a bordo del suo elicottero (lavora per Icarus Eli­cot­teri , ndr). «Abbiamo appena domato un incendio: quest’estate ne abbiamo spenti parecchi. La nostra organizzazione fa un po’ di tutto, dai servizi di elitaxi, al turismo. Dagli eventi speciali (tipo Giro d’Italia) alle missioni per la protezione civile». - I corridori l’hanno chiamata per soccorrere anche loro? «Mi hanno fortemente voluto, mentre io non ero nemmeno tanto convinto, ma alla fine

Il catenaccio si fa ma non si dice

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Il sistema di gioco più difensivo che c'è, ormai tabù da più di 20 anni, torna alla ribalta dopo le accuse di Totti a Ranieri. Ma il catenaccio ha vinto tanto. Ultimo interprete Mou, in trincea a Barcellona con l'Inter che poi trionfò in Champions. di Christian Giordano Catenaccio. I ventenni di oggi potrebbero non averne mai sentito parlare. E se è successo, era una parolaccia. Perché quando sono nati, fra gli anni 80 e 90, era già diventato un tabù, un nemico, il male assoluto per i seguaci di Sacchi. L'ayatollah di Fusignano. Eppure, unito al contropiede, il catenaccio ha vinto tanto e a lungo. La Grecia a Euro 2004, e senza andare lontano, l'Inter di Mourinho, in trincea a Barcellona in Champions. Sono gli ultimi esempi - camuffati più o meno ad arte - di un modulo inventato negli anni 30 dall'austriaco Rappan. Che lo chiamò verrou, in francese "chiavistello", che non è la stessa cosa ma quasi. Con il Servette prima e nella nazionale Svizzera poi, R

IL LADRO DI BAMBINI

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https://corrieredelveneto.corriere.it/rovigo/notizie/cronaca/2010/11-settembre-2010/rapitore-patrizia-tacchella-ho-sbagliato-ora-aiuto-poveri-1703741892202.shtml Il rapitore di Patrizia Tacchella: «Ho sbagliato, ora aiuto i poveri» Valentino Biasi è libero: «Ero disperato, volevo morire».  Sequestrò la figlia del patron della Carrera. Ora studia teologia: «Ho scoperto la fede» di Andrea Priante Corriere del Veneto, 11 settembre 2010 MONCALIERI (Torino) — Ci sono criminali che non cambiano mai. Altri che promettono di farlo. E altri ancora che invece diventano persone nuove. Valentino Biasi è uno di questi, un «redento », assicura chi gli sta intorno. «Ora cerco di recuperare alle cose brutte che ho fatto mettendomi al servizio degli altri», dice. Ha 72 anni, i capelli grigi, un presente tra casa e chiesa, scandito dalle visite agli anziani che assiste, l’aiuto ai senzatetto e al parroco di Moncalieri (Torino) al quale dà una mano. E un passato da ladro di bambini

Pippen, il secondo più forte

https://www.indiscreto.info/2010/08/il-secondo-piu-forte.html Simone Basso Indiscreto - 25 agosto 2010 A volte ritornano, malgrado tutto, anche se l’America è un luogo che tollera a malapena i supereroi , adorando invece le superstar . Però stavolta il soggetto in questione, trovato rifugio nella Hall of Fame di Springfield, potrebbe essersi messo in salvo per l’eternità. Ready or not, Here I come… Apologia agnostica di Scottie Pippen, il Larry Graham della pallacanestro, un tentativo gioioso di approfondire lo sguardo su un periodo storico soffocato dalle frasi fatte e dagli highlights di Sportscenter.  Scott nacque ad Hamburg, Arkansas, come ultimo di una nidiata di dodici pargoli. Figlio di una miseria nerissima, anzi afroamericana, che si accentuò con l’invalidità del padre, costretto - da un infarto - alla sedia a rotelle per il resto dei suoi dì. Lo stesso destino crudele che colpì dopo un incidente anche il fratello Ronnie. Scordatevi i camp organizzati dall’Adida