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Visualizzazione dei post da novembre 14, 2021

Salvate il soldato Allen (parte 4/4)

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"Cos'è tutta questa tsuris?" (antico detto yiddish) di FEDERICO BUFFA Black Jesus - The Anthology "Stanotte a mezzanotte. A casa di mia nonna e non far tardi, è il gran giorno per me, Allen". È la notte del 22 settembre 1974 , il giorno del quindicesimo compleanno di Ann Iverson , l'ultima discendente della più forte, affidabile, tremendamente orgogliosa famiglia di ex schiavi della Georgia . Gente coi dorsali inarcati sul cotone fino a quindici ore il giorno. Allen è Allen Broughton, "the Fucking Boss": anni 17, professione gang leader con alle dipendenze gente di 40 anni che spaccia, sventra, spara a nome suo. Segni particolari: a tough motherfucker . Per perdere la verginità l'ultima degli Iverson ha scelto lui. E per ottenere questo privilegio ne ha sdraiata un'altra, la numero trentasette . Mademoiselle ha vinto 37 combattimenti a mani nude con causali assortite, perdendo solo contro una coppia di gemelli. Maschi. Avere vinto l'ult...

Il sigaro in bocca non fumato, ricordando papà (parte 3/4)

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"Anche un orologio rotto segna due volte al giorno l'ora esatta" (antico detto yiddish) di FEDERICO BUFFA Black Jesus - The Anthology "No, Rocket, no: quella è la forchetta per gli antipasti... Ecco, sì: quella è la forchetta per il pollo. Piano piano ci arriveremo tutti". "Grazie coach!". Il coach ovviamente è Larry B.  Rocket è Rod Foster, detto "Rocket" per via di una abbacinante velocità di base.  La location? Westwood, L.A., dal momento che Larry si siede sul pino che fino a cinque anni prima era di John Wooden. Il coach, come avrete intuito, insegna ai ragazzi anche come si sta a tavola.  Un giorno qualcuno nota che la sua deambulazione non è impeccabile e che un'anca tende a dolergli un po' troppo spesso. Colpa dei tuffi: tanti, troppi, su ogni palla vagante che potesse tornare utile ai Tar Heels o alle sue squadre ABA, dove fu capintesta per tre stagioni consecutive per gli assist ed è il recordman ogni epoca con 23 in singola...

La guerra dei Brown, i particolari in cronaca - parte 2/4

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"Nessuna risposta è già una risposta" (antico detto yiddish) di FEDERICO BUFFA Black Jesus - The Anthology "Allora, caro giemme Scheer, siamo d'accordo: via Bobby Jones, anche se è un ex Carolina come me. Prendiamo George McGinnis. Che talento, il Mac. È proprio l'uomo che ci serve".  "Scusate, señores, ma qui piove a dirotto. Io se permettete vado a casa, mica vorrete giocare lo stesso?". I fratelli Brown sono finiti su due pianeti leggermente diversi. Larry - diventato allenatore - è a Denver in ABA, dove da lui i Nuggets si attendo un lifting tecnico e di personale. Herb è a Portorico, dove avrebbe allenato per quindici estati consecutive, intervallando gli inverni americani.  "Un certo Rubin di New York aprì il grande canale tecnico verso l'isola - racconta Herb -. E siamo finiti lì in tanti. Io, Nissalke, Tex Winter, Phil...". Phil sarebbe Jackson. Phil Jackson. "Ero a Quebradilla - prosegue -, il campo era all'aperto e ...

I Brown, da Ellis Island al titolo NBA - parte 1/4

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"L'amore è dolce, ma è meglio avere il pane ad accompagnarlo" (detto yiddish) di FEDERICO BUFFA Black Jesus - The Anthology - Voi, voi che venite dalla Polonia, come vi chiamate? La consueta domanda del doganiere anglofono e senza voglia d'esperanto , o alternativa a Ellis Island - dei sassi con ambizione da isola davanti a New York -, passaggio obbligato per chi arrivava dalla vecchia Europa e aveva dato sfogo alla voglia d'America. "Braun". - Benvenuti in America, signori Brown. "Si scrive con la 'a' e con la 'u'". - Benvenuti in America, signori Brown. Come dimostra Mike Krzyzewski, ai polacchi di solito andava male, con un drammatico rapporto vocali consonanti. Con i Braun ci si poteva magari sforzare un po' di più, anche se a ripensarci, già presentarsi al primo colloquio di lavoro col cognome anglosassone non era del tutto da buttare, come idea. Da qualche parte stavano dichiarando le loro generalità anche Pop Hittlema...