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Visualizzazione dei post da dicembre 27, 2019
Football Poets Society: luglio 2012 "Non voglio essere il nuovo Mike Spitz, il nuovo questo o quello: voglio solo essere il primo Michael Phelps". Dopo l'argento nei 200 farfalla e l'oro della staffetta 4x200 stile libero, l'atleta più medagliato nella storia, ultracentenaria, delle Olimpiadi. 19 podi, per l'americano, uno in più della ginnasta russa Larisa Latynina, ferma a 18 in tre edizioni dei Giochi, fra Melbourne 56, Roma 60 e Tokyo 64. Per lei 9 ori, 5 argenti e 4 bronzi. Per lui, le 8 medaglie di Atene (6 ori e 2 bronzi) e gli 8 ori di Pechino, primato strappato al leggendario Spitz di Monaco 72, quelle di Londra: già 3, contando anche l'argento nella staffetta 4x100 stile. Ma il 27enne "Cannibale di Baltimore" ha ancora fame, e non solo delle 12 mila calorie che ingurgita ogni maledetto giorno di allenamento. Nel suo calendario, che d'accordo con il suo allenatore, ha snellito a 7 gare, può arrivare a 22. Per recup

MAESTRI DI CALCIO - Goethals, La Science esatta

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https://www.amazon.it/Maestri-calcio-allenatori-stranieri-Portraits-ebook/dp/B01ARVU5JC di  CHRISTIAN GIORDANO,  Guerin Sportivo  Alexis Carrel, premio Nobel per la Medicina 1912, soleva ripetere che «poca osservazione e molto ragionamento conducono all’errore. Molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità». Nel calcio, come nella medicina, la verità è fatta di risultati. E nel calcio pochi hanno saputo essere più concreti di “Raymond-La Science”, luminare che come tradizione di chi ha giurato a Ippocrate eccelleva pure nell’arte di propagandare se stesso e i propri successi: a mezzo stampa, fra gli addetti ai lavori, con le parcelle. Raymond Goethals nasce il 7 ottobre 1921 a Forest (Vorst in fiammingo), 50mila anime alla periferia sud-ovest di Bruxelles. Sfugge a un destino di industrie metalmeccaniche, chimiche e tessili firmando, nel 1933, il suo primo cartellino, come portiere del Daring. Compiuta la trafila nelle giovanili, debutta in prima squadra a

FOOTBALL PORTRAITS - Zlatan Ibrahimović, vita di un anarchico (2007)

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https://www.amazon.it/Football-Portraits-Ritratti-calcio-Agbonlahor-ebook/dp/B01KI1XRO6 Troppo lezioso per essere un bomber, dicevano di lui. Adesso che procede a suon di doppiette, il “mezza ballerina e mezzo gangster” è diventato il miglior calciatore della Serie A. E non smette di stupire di CHRISTIAN GIORDANO Guerin Sportivo n. 42, 16-22 ottobre 2007 Rosengård. Il genio ribelle di Zlatan Ibrahimović nasce (il 3-10-1981) e cresce in quei 10 settori costruiti tra il 1960 e il 1970 alla periferia di Malmö, Svezia meridionale. A dividere fra nord e sud (non solo geografici) gli oltre ventimila abitanti di quei 331 ettari provvede la Amiralsgatan, arteria stradale simbolo della segregazione che spacca gli autoctoni dalla seconda immigrazione (84%), quella di chi si è lasciato alle spalle la guerra civile slava e la disgregazione dell’Est europeo.  Della prima fanno parte papà Sefik, bosniaco, e mamma Jurka, croata, che nel 1970 lasciano Bijeljina, Bosnia-Erzegovina,

WOUT POELS: PERSPECTIVE

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https://soigneur.nl/stories/wout-poels-perspective/?fbclid=IwAR1Xp3Ya9auLERKbnY0ESyAVbx6vHgep6nqbw8oY570I30wosDGROoeXpL8 Soigneur, 27 December 2019 After five ‘safe’ years at Team Sky/Ineos , Wout Poels is headed off in a new direction. At Bahrain-McLaren , he hopes to go for stage wins at the Tour. Robin van der Kloor and Patrick Delait from De Limburger sat down with him to speak about the hardships he has gone through in his life and how he has made an art out of putting things into perspective. “I don’t want to be a lost soul for years and years,” he says. Are you leaving the best team in the world willingly?  I could have just stayed and done my thing, but I want to win a stage in the Tour, Giro, or Vuelta too. At Bahrain-McLaren, I’ll get that chance, whereas I was a bit stuck at Ineos. I did the same trick there for five years. Did success become boring? It wasn’t boring, but it didn’t feel very special this year anymore either. You got to the Cham

LA PRIMAVERA DI PETER SAGAN

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https://www.sport-e-cultura.com/2019/12/27/la-primavera-di-peter-sagan/ di SIMONE BASSO Sport & Cultura, 27 dicembre 2019 Il prossimo 26 gennaio Peter Sagan compirà trent’anni : a dispetto dell’aria da monello, lo slovacco è ormai un veterano di cento (sedici) vittorie da professionista. L’uomo di Zilina apparve sul proscenio giusto dieci anni fa, alla Parigi-Nizza 2010, con la maglia della Liquigas, aggiudicandosi due tappe . Il 2019 mediocre, per il suo standard regale, suggerisce un 2020 a mo' di snodo cruciale della carriera: il declino potrebbe essere accentuato dai mammasantissima che stanno arrivando; quelli nati dalla seconda metà degli anni Novanta in poi. Che il ’19 sarebbe stato complicato, lo si capì da una notizia dell’anno scorso: il divorzio (lampo) dalla moglie Katarina. Un virus intestinale, a febbraio , si sommò a una condizione così così: il Peto zerodiciannove venne fotografato dalla Parigi-Roubaix di Philippe Gilbert. Sul più bell