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Visualizzazione dei post da gennaio 18, 2020

MAESTRI DI CALCIO - "Big Mal" Allison, il manager playboy

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https://www.amazon.it/Maestri-calcio-allenatori-stranieri-Portraits-ebook/dp/B01ARVU5JC «C'è tanto duro lavoro dentro questa sconfitta» - Malcolm Allison di CHRISTIAN GIORDANO ©  Maestri di calcio: i grandi allenatori stranieri © Rainbow Sports Books Uno showman in panchina, e che showman. Lussuoso e lussurioso, è stato l'epitome del football man dei Seventies . Gli altri, specie i successori, potevano al massimo cercare di emularlo. Senza riuscirvi. Immediatamente riconoscibile per il montone a doppiopetto, il borsalino (il fedora d'oltremanica) calcato sul davanti come a nascondersi dentro la nuova di fumo che usciva dall'immancabile sigaro, la mascella squadrata da duro del cinema. Aveva tutto per non passare inosservato, perché Malcolm Allison è stato l'archetipo del playboy manager.  Solo in una cosa è stato uno dei tanti, un infortunio che ne ha accorciato la carriera di discreto centr'half di Charlton Athletic, West Ham Unit

Wembley 1992 - Buonanotte sogni Doria

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di Christian Giordano ©, Guerin Sportivo © © Rainbow Sports Books Quell’anno, superati i sedicesimi e gli ottavi, le squadre non disputano i quarti ma si affrontano in due gironi all’italiana dai quali usciranno le finaliste, una formula macchinosa che toglie alla coppa buona parte del suo fascino. Le esigenze tv e le pressioni dei grandi club (in primis Milan e Real Madrid) hanno piegato l’UEFA. Fresca di scudetto, la Sampdoria si affaccia per la prima volta in Coppa dei Campioni e non nasconde le sue ambizioni. La squadra stenta in campionato, ma in Europa supera agevolmente i primi due turni (5-0 e 2-1 ai norvegesi del Rosenborg, 1-2 in Ungheria con la Honvéd e 3-1, con qualche brivido, a Genova) e accede alla seconda fase. Ai doriani il sorteggio riserva subito un battesimo del fuoco, la Stella Rossa.  In casa, dopo un sofferto primo tempo, i blucerchiati dimostrano tutta la loro maturità vincendo 2-0. Dopo lo 0-0 di Atene (sotto la neve) contro il Panathinaikos,

Atene 1994 - Un gran Diavolo per Capello

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di Christian Giordano ©, Guerin Sportivo © © Rainbow Sports Books Tutti ricordano il Milan di Sacchi, vincitore di uno scudetto e di due Coppe dei Campioni, più raramente quello di Capello, che di campionati ne ha vinti quattro su cinque, tre consecutivi, con altrettante finali di Coppa, conquistata al secondo tentativo e a spese del Barcellona delle stelle straniere sparse fra campo (Romário, Stoitchkov e Koeman), tribuna (Laudrup) e panchina (l’allenatore Cruijff). Proprio il tecnico olandese, sentendosi mancare la terra sotto i piedi, infiamma la vigilia con provocatorie dichiarazioni sulla diversa mentalità che il suo «Dream Team», strafavorito, vanterebbe sul club di via Turati: il Barça compra Romário per far gol, il Milan Desailly per non prenderne. Capello non raccoglie e demanda al campo ogni giudizio. E lì avrà ragione lui: 4-0 con Romário a secco e Desailly autore della quarta rete con uno splendido destro «a giro». Eliminati gli svizzeri dell’Aarau (1-0/0-0