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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

2018 UCI Road World Championships - The Big Preview

http://www.cyclingnews.com/races/uci-road-world-championships-2018/preview/ The road races After the close of the time trial competition, attention moves towards the road races. The junior women start things off again on Thursday, September 27. After the time trial, Guazzini and Ludwig are among the favourites for this race too. The route follows the same format as the other road races, with a loop out towards Igls that includes a climb past the Olympia bobsleigh track. The junior women will take on the climb just once. Traditionally taking place on the Saturday before the élite women’s race, the junior men’s road race has been moved to Thursday afternoon. The route is much the same, but it starts slightly further out in Kufstein and is almost twice the length as the junior women's race with two laps of the Olympia circuit. Once again, many of the key performers from last year’s race have graduated, leaving the door open for a new title holder. Remco Evenepoel, who w

WORLD CYCLING CHAMPIONSHIPS 2018 INNSBRUCK, AUSTRIA: PREVIEW ROAD RACE

https://www.cyclingstage.com/world-championships-2018-innsbruck/road-race-preview-wc-2018/ At 258.5 kilometres and featuring 4,670 vertical metres, the road race at the World's in Innsbruck is something to look forward to. Who are the major contenders? Where are the likely decisive sections in the route?  The route of the World Cycling Championships road race is characterized by three sections .  Following the start in Endach, the riders race 85 kilometres on flat to rolling roads , although this part also takes in one punchy climb .  Then they hit a circuit of 23.9 kilometres with a 7.9 kilometres climb at 5.7% to the village Igls as its centerpiece, which is done six times .  The same circuit serves as the last round, yet this time with a possibly decisive encore. At 31 kilometres, the final round not only features the Igls climb, but also a 2.8 kilometres toil with an average gradient of 11.5% and ramps of up to 25%.  The race ends with a 6 kilometres desc

Remembering Jack McKinney

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https://www.nba.com/pacers/news/remembering-jack-mckinney by Mark Montieth Pacers.com Writer  @MarkMontieth Posted: Sep 26, 2018 Jack McKinney coached the Pacers to their first winning season in the NBA, but also traded away a future pick they could have used to draft Michael Jordan. McKinney, who died on Tuesday at age 83, replaced Bobby "Slick" Leonard in 1980 after Leonard had completed 12 seasons as the head coach. Leonard, who had led the Pacers to three championships in the American Basketball Association in the early 1970s, struggled through five consecutive losing seasons before being released by first-year owner Sam Nassi at the end of the 1979-80 season. McKinney came to the Pacers as both an accomplished coach and sympathetic figure. A protégé of Jack Ramsay, who would coach the Pacers later in the 1980s, he had been a successful head coach at St. Joseph's College and then worked as an assistant NBA coach in Milwaukee and Portland

Ex-Pacers coach McKinney dead at 83

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26/09/2018 05:46:36 Jack McKinney, who coached the Indiana Pacers for four seasons in the 1980s, died Tuesday at 83 years old, St. Joseph's University announced. McKinney coached St. Joseph's from 1966-74 before joining the NBA's Milwaukee Bucks as an assistant coach. After two seasons in Milwaukee, he spent three more with the Portland Trail Blazers from 1976-79 before being named head coach of the Los Angeles Lakers in 1979. During that season, McKinney suffered serious head injuries in a bicycle accident, which limited him to just 14 games. Paul Westhead replaced him, leading the Lakers to an NBA title. As a result of his accident, McKinney was left in a coma for three days. The incident left him with neurological issues for the rest of his life. McKinney returned to join the Pacers in 1980, and he led Indiana to a 44-38 record and the playoffs in his first season at the helm, winning NBA Coach of the Year in the process. The Pacers went winl

Villach 1987: la triplice di Roche e la tripletta della Longo

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https://quellidellafuga.wordpress.com/2018/09/25/villach-1987-la-triplice-di-roche-e-la-tripletta-della-longo/ 5-6 settembre 1987: i Mondiali di ciclismo arrivano per la prima volta in Austria . Arrivano in una città sì sul suolo nazionale, ma piena di tantissime culture. Villach (Villaco) risente ancora della sua posizione prima centrale nel vecchio impero asburgico e ora di confine: forti sono le influenze friulane, slovene e italiane. Un centro importantissimo, quello nella Carinzia, dove gli uomini si erano già insediati nel tardo Neolitico. I romani misero una stazione di cambio stradale, chiamata Santicum. Città di confine e crocevia: ha rischiato di cambiare padrone dopo la Prima Guerra Mondiale, con gli austriaci superstiti dell’impero Asburgo che la difesero dagli interessi italiani e, più forte, da quegli jugoslavi. Incendi e bombardamenti ne hanno caratterizzato la storia. Gli austriaci stanno riscoprendo la passione per il ciclismo su strada. Vanta nel suo

Di Boban in Modrić

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https://www.amazon.it/Luka-Modrić-paura-Football-Portraits-ebook/dp/B01B1NLAHG Player of The Year per la UEFA. Best Football Award per la FIFA. Nel suo straordinario 2018 Luka Modrić continua a vincere premi. Cristiano Ronaldo, sapendo di non poter essere lui a ritirarli, continua a non presentarsi. Assente ingiustificato a Montecarlo il 30 agosto, recidivo a Londra il 24 settembre. Nonostante - nel frattempo - i primi tre gol in Serie A e la prima espulsione in bianconero in Champions League.  All'ex compagno merengue e a "Momo" Salah, le altre due nominations, ha rivolto il suo primo pensiero Luka sul palco con Idris Elba e il gran cerimoniere Gianni Infantino, presidente FIFA.  Dopo la dedica alla moglie Vanja Bosnic, madre dei loro Ivano ed Ema ed ex assistente nella Mamic Sports Agency, società del discusso agente del giocatore che tanti problemi (anche giudiziari) gli sta creando in patria, il vero colpo di classe è stato il gran finale.  Bat

Innsbruck 2018: gare e montepremi

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https://it.blastingpop.com/sport/2018/09/mondiali-di-ciclismo-il-programma-delle-gare-e-il-montepremi-002724865.html Dal 23 al 30 settembre si assegnano ad Innsbruck i titoli Mondiali di cronosquadre, cronometro e gare in linea. Archiviata la stagione dei grandi giri il Ciclismo è pronto agli ultimi appuntamenti di questo 2018. Domani, domenica 23 settembre, inizia ad Innsbruck la settimana dei Mondiali. L’attesa è soprattutto per la giornata finale, domenica 30, quando saranno in gara i professionisti nella prova in linea, ma anche nel resto del programma ci saranno tanti motivi di interesse e spettacolo. Si partirà con le cronosquadre per club, alla loro ultima apparizione nella rassegna iridata, poi si continuerà con le crono individuali e infine, senza nessun giorno di pausa si passerà alle corse in linea. Mondiali: addio alle cronosquadre e al giorno di riposo Il programma dei Mondiali di ciclismo [VIDEO] è stato ridisegnato togliendo il giorno di riposo tr

Boyhood

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Ben Arfa è tornato al gol, regalando la vittoria in Europa League al Rennes, dopo un anno e mezzo in cui non aveva mai visto il campo. In questo pezzo ne ripercorrevamo la storia difficile partendo dai primi passi a Clairefontaine. https://www.ultimouomo.com/boyhood/ Di ragazzini che firmano contratti, talento sprecato e fabbriche di infelici Daniele Manusia, l'Ultimo Uomo, 20 febbraio 2015 Così, a ventisette anni, Hatem Ben Arfa è rimasto senza squadra. La Federazione francese ha annullato il suo trasferimento di gennaio al Nizza, sulla base della regola FIFA che vieta a un calciatore di giocare con tre squadre diverse in una stessa stagione . Il che è vero, nel caso di Ben Arfa, solo se si tiene conto di una partita giocata con l’Under 21 del Newcastle (costretto dal club, dice lui) prima di essere prestato all’Hull City a settembre. Al momento non gli restano che due opzioni: stare fermo fino a giugno, trasferirsi in un campionato minore. Sembrava potes

Quanti doppi ex fra Barça e PSV

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di CHRISTIAN GIORDANO, Sky Sport 24 Ronaldo il fenomeno e Romário il Baixinho. Troppo facile e scontato il viaggio nella memoria fra Barcellona e PSV. Più suggestivo magari ricordare tanti altri doppi ex: Bolo Zenden, Gudjohnsen, Popescu, persino due scuola Ajax come Reiziger e Kuivert, e in panchina Bobby Robson. E Mark van Bommel, che in estate ha sostituito Philipp Cocu, campione nazionale con entrambe da giocatore, fresco di titolo in Eredivisie e andato in Turchia al Fenerbahce. Ventun anni fa, seconda giornata della Champions 97-98, segnò lui, Cocu, nel 2-2 al Camp Nou con doppietta di Luis Enrique e pareggio di Peter Moeller, appena entrato. Spesso elettrici i contatti fra blaugrana con le "lampadine": chiedere a Rivaldo con Valckx, al Nadal zio d'arte di Rafa, o a van Der Weeden. Come il viaggio nella memoria però anche il pronostico, specie al Camp Nou, sembra scontato: in Europa il Barca in casa non perde da 26 gare, con appena 2 pareggi.

Tuchel vs Klopp: così uguali, così diversi

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di CHRISTIAN GIORDANO, Sky Sport 24 Dal Mainz al Dortmund e finalmente una big straniera, una carriera a inseguirne le orme e l'etichetta: Thomas Tuchel, il "nuovo Klopp". All'Anfield, si incontreranno due profeti della nouvelle vague del fussball "made in Germany"; che più diversi non si può, però: più loro che il loro calcio in realtà, e certo non per la filosofia da big spender sul mercato. Più istrionico e carismatico Klopp, più antipersonaggio Tuchel.  Tanto campo aperto e palla ai tre là davanti (Salah-Firmino-Mané, ma il brasiliano è in forte dubbio) il Liverpool del post-Coutinho. Più dream team il PSG, un all-star in ogni reparto e non solo in Buffon e nel tridente Mbappé-Cavani-Neymar. Nella storia c'è solo un precedente: semifinali di Coppa delle Coppe '97: al Parco dei Principi 3-0 di Leonardo, Cauet e Leroy per i parigini, poi battuti 2-0 al ritorno ma qualificati per la finale che perderanno 1-0 col Barcello

Viviani sul 18 volante

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Diciottesima nel 2018. Con la volata capolavoro del suo anno magico Elia Viviani ha centrato, nella passerella di Madrid, il terzo successo di questa Vuelta, il 67esimo dell'annata per la corazzata Quickstep Floors; che sul podio ci è salita anche nella generale con la rivelazione Enric Mas, lo spagnolo secondo dietro davanti al dominatore Simon Yates, e davanti al colombiano Miguel Ángel López, a 24 anni terzo anche al Giro. Nel finale dei 101 km di paseo da Alcorcón a Plaza Cibeles, dove il Real Madrid celebra i suoi trionfi, Viviani era intruppato nella pancia dei treni, e per una volta qualcosa nel "freccia blu" Quick-Step Floors qualcosa non aveva funzionato. Sapendo di non aver più la brillantezza delle prime due settimane, il 29enne campione d'Italia ha battezzato la ruota iridata di Peter Sagan e grazie anche alle sue ì doti di pistard lo ha battuto con una rimonta straordinaria. Dopo le 4 tappe e la maglia ciclamino al Giro101, il diventa così il più

"Rey" Yates, Mas & C., il futuro è adesso

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Chris Froome al Giro. Geraint Thomas al Tour. Simon Yates alla Vuelta. Tre britannici nelle tre grandi corse a tappe. Prima di loro solo la Francia nel 1964 (Giro e Tour ad Anquetil, Vuelta al rivale Poulidor) e la Spagna nel 2008 (Giro e Vuelta a Contador, Tour a Sastre). Non servivano tre indizi per fare una prova che, anno domini 2018, è quello UK il movimento leader del ciclismo mondiale. Memore della cotta al Giro da lui dominato per i primi due terzi, Yates in Spagna s'è vestito di rosso imparando a gestirsi ma senza smettere di essere se stesso. Ha regalato spettacolo a Nava alla 14esima tappa, e saputo amministrarsi quando contava.  Nella due giorni di Andorra è stato lui il padrone.  E nell'ultimo breve e intensissimo tappone, 97 km da Escaldes al Collado de la Gallina, è partito ai 17 come a Sappada al Giro. Poi, ha limitato il ritardo a 23". Proprio all'ultimo è invece saltato "nonno" Valverde, a 38anni, 2 tappe-spettacolo, ma

Pinot-bis, nel nome di re Yates

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Dopo i Laghi di Covadonga alla tappa 15, il Coll de la Rabassa alla 19. Thibaut Pinot conquista la sua seconda vittoria parziale, con il placet di Simon Yates che invece si prende la Vuelta. A meno di improbabili ribaltoni nell'ultima tappa "vera", sabato sul Collado de la Gallina, perché domenica sarà passerella a Madrid. Dopo le sofferenze al Giro, concluso in anticipo col ricovero in ospedale, il francese è in forma mondiale. Ma in classifica non è più pericoloso e così i big gli danno via libera. Ma fino a un certo punto. Con lui vanno all'attacco anche Steven Kruijswijk e la maglia rossa, che ai -10 se ne va e volendo potrebbe andare a vincere. Avere alleati in gruppo però conta almeno quanto le gambe, e allora semaforo verde per Pinot, che centra così il 23-esimo successo in carriera, il quinto in un grande giro. Yates si accontenta - si fa per dire - dei 6" di abbuono e del minuto e tredici secondi guadagnati su Alejandro Valverde, che a

Trittico Lombardo, occhi puntati su Moscon

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(ANSA) - MILANO, 13 settembre 2018 - Un diamante è per sempre. E quello assegnato al vincitore del 'Trittico Lombardo' di ciclismo spera di aggiudicarselo Gianni Moscon. L'alfiere del Team Sky torna in gara dopo la squalifica di cinque settimane per la tentata manata a Elie Gesbert durante la 15/a tappa dell'ultimo Tour de France. Moscon sabato sara' protagonista della Coppa Agostoni, il giorno successivo della Coppa Bernocchi, le prime due prove del Trittico Lombardo, che si concluderà con la Tre Valli Varesine il 9 ottobre, a quattro giorni dal Giro di Lombardia.  Fari accesi anche su Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) che, sulle strade lombarde, ha sempre raccolto grandi risultati: e' campione in carica della Bernocchi e due anni fa ha trionfato anche alla Agostoni. Possibile outsider Damiano Caruso, che vorrebbe convincere il ct Davide Cassani a puntare su di lui sui Mondiali di Innsbruck, in programma il 30 settembre. Percorsi tradizionali, q

Wallays a sorpresa, i big "aspettano" Andorra

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Quattro ore a bagnomaria, al massimo a tre minuti: il gruppo era sicuro di cuocerli a fuoco lento e riprenderli quando voleva, i coraggiosi di giornata, partiti pronti-via all'inizio della 18-esima tappa, 186 km piatti - e ventosi - da Ejea de Caballeros a Lleida. E invece proprio il vento, di spalle nel finale, ha giocato in favore dei ultimi due fuggitivi, non ripresi per un niente dalle poche ruote veloci sopravvissute sin qui. Ha vinto un carneade, il 29enne belga Jelle Wallays, fratello e nipote d'arte: lo zio Luc ha allenato sia lui sia Jens, che di anni ne ha 25 e corre in belgio con un team Professional Continental. Per jelle, settimo successo in carriera, il più importante. Welleys ha bruciato il compagno d'avventura, il norvegese Sven Erik Bystrøm, e anticipato la rimonta del gruppone, regolato dal tri-campione del mondo Peter Sagan sul campione d'Italia Elia Viviani. Nella top ten anche il redivivo Nizzolo, nono.  Tutto immutato nella

AMERICAN DREAM

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Greg LeMond’s 1983 Worlds win established the  American as one of the bright young stars of the peloton.  But as Procycling recalls, LeMond first had to overcome  in-fighting in the US team and a crisis of confidence  before claiming the rainbow jersey Writer: William Fotheringham © PROCYCLING, issue 247, October 2018 Greg LeMond won the World Championships road race three times in 11 years : the junior title in 1979, and the professional title in 1983 and 1989 . Each marked a turning point in his career: the junior rainbow jersey in Argentina was his first major international title, pointing at what was to come; the rainsoaked rainbow jersey in Chambéry in 1989 was the apogee of cycling’s greatest ever comeback. But the 1983 win in Altenrhein, Switzerland , was the moment LeMond confirmed his status as the coming star of cycling, when he went from talented hopeful to champion. This was a pioneering era, the period when professional cycling ceased to be paroch