Wallays a sorpresa, i big "aspettano" Andorra



Quattro ore a bagnomaria, al massimo a tre minuti: il gruppo era sicuro di cuocerli a fuoco lento e riprenderli quando voleva, i coraggiosi di giornata, partiti pronti-via all'inizio della 18-esima tappa, 186 km piatti - e ventosi - da Ejea de Caballeros a Lleida.

E invece proprio il vento, di spalle nel finale, ha giocato in favore dei ultimi due fuggitivi, non ripresi per un niente dalle poche ruote veloci sopravvissute sin qui.

Ha vinto un carneade, il 29enne belga Jelle Wallays, fratello e nipote d'arte: lo zio Luc ha allenato sia lui sia Jens, che di anni ne ha 25 e corre in belgio con un team Professional Continental. Per jelle, settimo successo in carriera, il più importante.

Welleys ha bruciato il compagno d'avventura, il norvegese Sven Erik Bystrøm, e anticipato la rimonta del gruppone, regolato dal tri-campione del mondo Peter Sagan sul campione d'Italia Elia Viviani.
Nella top ten anche il redivivo Nizzolo, nono. 

Tutto immutato nella generale, alla vigilia dei due tapponi di Andorra che decideranno questa Vuelta 2018: fra la maglia rossa Simon Yates e Alejandro Valverde ballano 25 secondi. E dopo tre settimane di cottura possono essere tanti, pochi, o persino troppi.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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