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Santos horribilis: addio a Pelé e prima volta in B

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https://open.spotify.com/episode/3YFInY5r913dB1cjDECAMZ 2023, l'annus horribilis del Santos. Si era aperto, al Vila Belmiro, con le esequie del suo "O rei", Pelé. E si è chiuso, perdendo al Vila Belmiro 1-2 col Fortaleza (in gol anche l'ex santista Marinho), con la storica, prima retrocessione del "Peixao" in Serie B. Cataclisma socio-sportivo mai accaduto prima, in 111 anni di esistenza del time alvinegro. Sin lì uno dei quattro club - con Flamengo, Sao Paulo e, ma solo dal 2021, il Cuiabá - ad aver sempre giocato in prima divisione, quest'anno denominata "Brasileirao Rei" proprio in onore del più grande. E così, mentre nella megalopoli San Paolo, sponda Palmeiras, si festeggiava il 12esimo titolo dell'ex Palestra italia - decisivo l'1-1 in casa del Cruzeiro col 12esimo gol del 18enne Endrick, già acquistato da Real Madrid - a 50 minuti di autobus a sud-est, nella piccola Santos che si tuffa nell'Atlantico, scoppiava la rivolta (di

Adeus "O rei", il mondo veglia Pelé

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SPOTIFY https://open.spotify.com/episode/0HMdPmsNNadbQYoj0LCKFB Tre giorni di lutto nazionale nel Paese. E addirittura sette a Santos, la città in cui ha giocato per 14 anni, dal 1957 al 1974. Così, nel modo più sentito e dovuto, il Brasile - "O país do futebol" si congeda da Pelé che del futebol è stato - e in eterno sarà - "O rei". Pelé detestava le veglie, e aveva paura soltanto della morte. I migliaia in coda non potranno sostare vicino alla bara e neanche fotografarla. Allo stadio del "suo" Santos, ufficialmente l'"Urbano Caldeira", ma per tutti "Vila Belmiro", che ne ha ospitato il feretro scoperto (e che per rispetto mostriamo solo a distanza), col suo mito esiste - e resiste - quello del suo armadietto, rimasto chiuso dal suo addio al club. Neanche Clodoaldo, suo compagno per nove anni nel "Peixe alvinegro" e cinque col verdeoro della Seleção , ha mai saputo cosa contenesse: "Ogni volta che qualcuno glielo chi

FOOTBALL PORTRAITS - Neymaradona (2011)

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https://www.amazon.it/Football-Portraits-Ritratti-calcio-Agbonlahor-ebook/dp/B01KI1XRO6 di CHRISTIAN GIORDANO, Guerin Sportivo (2011) © Rainbow Sports Books Per dirla col Jovanotti spensierato: no, Santos, io non ci casco. Non dopo Robinho. Nel 2005 era lui l’ennesimo “Pelezinho”, piccolo Pelé, delle escolinhas santistas. Ora tocca a Neymar da Silva Santos Júnior. «Può diventare più forte di me» giura “O rei”. Per ora è il prossimo Million Dollar Baby, un Balotelli più in campo che fuori diventato adulto troppo in fretta. Senza i no che aiutano a crescere. PREDESTINATO Le somiglianze e le analogie con Robinho sono impressionanti. Scoperti nel futsal a 6 anni da Betinho, che mandò Robinho al Beira-Mar e Neymar al Tumiaru. Stessi ruolo, colpi, dribbling ad alta velocità e doppi passi in serie, le celeberrime “pedaladas” su cui la Nike ha montato l’ennesimo spot farlocco.  Neymar però la porta la vede. Già 60 gol in 119 presenze col Santos: 19 in 38 nel Paulistão, 27 in

FOOTBALL PORTRAITS - O’Neymaradona

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https://www.amazon.it/Football-Portraits-Ritratti-calcio-Agbonlahor-ebook/dp/B01KI1XRO6 di CHRISTIAN GIORDANO © Guerin Sportivo © n. 6, 2011 E se esistesse già l’erede di Messi? Col gemello diverso Ganso, il ragazzo di San Paolo è il nuovo craque della Seleção. Per Pelé può diventare «più forte di me». Ma il Balotelli brasiliano deve imparare a controllarsi, soprattutto in campo. Scopriamo il campione che tutto il mondo vuole Per dirla col Jovanotti spensierato: no, Santos, io non ci casco. Non dopo Robinho. Nel 2005 era lui l’ennesimo Pelezinho delle escolinhas santistas. Ora tocca a Neymar da Silva Santos Júnior. «Può diventare più forte di me» giura O rei. Per ora è il prossimo Million Dollar Baby, un Balotelli più in campo che fuori diventato adulto troppo in fretta. Senza i no che aiutano a crescere.  PREDESTINATO Le somiglianze e le analogie con Robinho sono impressionanti. Scoperti nel futsal a 6 anni da Betinho, che mandò Robinho al Beira-Mar e Neymar a

FOOTBALL PORTRAITS - Pelé 70, sette volte 10 (2010)

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Dieci. Nel calcio, il numero perfetto. Settanta, sette volte dieci. Tanti auguri, "O rei". Il calciatore perfetto. Se oggi abbiamo Messi, l'evoluzione della specie, lo dobbiamo a lui: Edson Arantes do Nascimento. Il più grande? Pelé, per chi lo ha visto giocare. Maradona per chi Pelé lo ha visto solo in qualche granuloso filmato, magari in bianco e nero.  Già, o bianco o nero: Maradona o Pelé. Da qui non si scappa: il sogno, il mito, la poesia del Dieci moderno comincia ma non finisce con loro. Ma è stato Pelé il primo a ridefinire il ruolo. Un non-ruolo, perché il dieci è soprattutto estro, fantasia, irrazionalità. Libertà di inventare calcio. Prima di lui il 10 era il genio irregolare di Meazza e Sivori, la classe pura di Valentino Mazzola e Di Stefano, la lucida follia di Schiaffino e Rivera, la potenza di Puskas e i ricami di Kubala, monumento a cui il Barcellona ha dedicato la statua davanti al Camp Nou. Poi c'è stato lui, Pelé. Un fisico compatto

FOOTBALL PORTRAITS - Robinho, Million Dollar Baby (2005)

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https://www.amazon.it/Football-Portraits-Ritratti-calcio-vita-ebook/dp/B01KI1XRO6 Lo ha “scoperto” Pelé, che lo ha subito trattato come un figlio adottivo e ha scommesso sul fatto che possa diventare persino più bravo di lui. È nato il nuovo re del calcio? Beh, a Madrid pensano di sì… di CHRISTIAN GIORDANO Eurocalcio , n. 54 – aprile 2005 Un anno fa era solo un ragazzino che sognava l’Europa. Ora è l’Europa a sognare lui. Il 21enne Róbson de Souza “Robinho” in patria è da almeno sei anni Pelezinho, il mini-Pelé.  Stavolta l’etichetta, meritata per lo sconfinato talento, si deve al Più Grande in persona. Nel marzo 1999 l’immenso O’rei era il responsabile delle giovanili del Santos, la squadra della sua vita. Nel vivaio santista giocava un 15enne frugoletto pelle (color ebano) e ossa, con la faccia da bambino e un sorriso incantatore; molto, troppo simile al suo di quarant’anni prima, per trattenere le lacrime. «La prima volta che ha toccato la palla sotto i miei