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Visualizzazione dei post da maggio, 2024

A Fano l'amore con redenzione di Loulou

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SPOTIFY https://open.spotify.com/episode/5oS0XPmWLFaZwE4gDiv9Nx Quel panache , Loulou ! Nella tappa dei "Muri marchigiani", impresa del francese più garibaldino che c'è: un'azione piena di coraggio, classe, talento e generosità; di quelle che da sempre infiammano i cuori transalpini. "Il dolore è amore senza redenzione", scrive Connie Palmen. Trecentoquarantasei giorni dopo, quello per le rovinose cadute, e quello che fa ancora più male per le critiche del padre-patron Patrick Lefevere, è finalmente passato . L'Italia ti ama, Julian Alaphilippe. Ricambiata: da noi il primo dei mondiali back-to-back, la Strade Bianche, la Sanremo, tre tappe alla Tirreno. E ora, l'agognata tappa al suo primo Giro; tessera 109 nel club con tappe nei tre grandi giri: per lui nove, 6 al Tour e due alla Vuelta. Vittoria numero 42 in carriera, la settima in Italia. Buona la terza dopo averci provato a Rapolano alla sesta e a Cusano Mutri alla decima. Che bello rivederti and

I due mari del gabbiano Jonathan

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SPOTIFY https://open.spotify.com/episode/0Hlvxrh7aNmKM9BYyoHafK Da Andora alla quarta, a Francavilla all'undicesima. Il volo dei due mari del "gabbiano" Jonathan. Volata ed esultanza imperiali per Milan, cui la provincia di Chieti porta bene. Un anno fa a San Salvo, alla seconda frazione davanti a Thomas Dekker e Kaden Groves, il suo primo successo al debutto al Giro, chiuso poi con quattro secondi posti e la maglia ciclamino. Quest'anno, già due successi di tappa e altrettanti piazzamenti: a Fossano alla terza dietro Merlier e a Napoli alla nona battuto da Olav Kooij, poi ritiratosi e dunque non più in gara per quei colori che "il Toro di Buja" indossa dalla quarta tappa. Dopo qualche nervosismo in gruppo, Milan nel finale resta lucido e freddo. A differenza dell'anno scorso, non sbaglia posizione: resta coperto e poi sprigiona tutta la sua debordante potenza. Ai -400 metri cade Fabio Jakobsen, mentre Jonathan battezza la ruota di Merlier. Il belga verr

Bad Boy Isiah

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https://www.lagiornatatipo.it/bad-boy-isiah/ Daniele Vecchi 30 Aprile 2024 articolo di Daniele Vecchi Una sera d’estate del 1966, 25 esponenti della gang dei Vice Lords giravano per le strade del West Side di Chicago, per reclutare nuovi membri per le proprie attività criminali. Non era propaganda, quella che i Vice Lords facevano, rastrellavano il quartiere in stile militare casa per casa, circuivano e minacciavano le famiglie più povere del West Side per avere manovalanza per le proprie attività. Erano veri rapimenti. I Vice Lords si fermarono davanti alla casa di Mary Thomas. Aveva nove figli, sette dei quali maschi, da Lord Henry, 15 anni, a Isiah, 5. I Thomas vivevano al primo piano di un edificio di mattoni rossi a due piani in Congress Street, di fronte alla Eisenhower Expressway. Suonarono il campanello. Mary Thomas aprì la porta, e vide tutta la banda, alcuni di loro portavano pistole alla cintura. “Vogliamo i tuoi ragazzi”, le disse sbrigativo il capobanda. ”Non possono abita

A Prati di Tivo il secolo di "Taeddy"

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SPOTIFY https://open.spotify.com/episode/4yObqRx9CivId4arDsEnKQ Per distacco in rimonta salendo verso Oropa alla seconda, 25 anni dopo Marco Pantani. A cronometro a Perugia battendo il bicampione del mondo di specialità Filippo Ganna alla settima. E ora in volata in salita all'ottava, 152 km con 3850 metri di dislivello da Spoleto a Prati di Tivo, dove aveva vinto alla Tirreno Adriatico del 2021 davanti a Simon Yates e lasciando a 58" Egan Bernal e Geraint Thomas e 1'27" Vincenzo Nibali e Julian Alaphilippe. Senza troppa fantasia, più che Tadej chiamiamolo "Taeddy" Pogačar. Sempre più Cannibale alla Merckx. Al di là dei numeri, anche stavolta - come a Perugia - impressionanti: negli ultimi 21 secondi di sprint, 960 watt medi e 1190 di picco; 33,5 km orari di velocità media e 42,8 di massima. Tutto questo negli ultimi trecento metri dopo un'ascesa finale di 14,5 km al 7% con punte al 12%. Ripreso ai -4,2 km l'ultimo fuggitivo (il francese Valentin Par

Pogačar a Perugia, un alieno rosa a spasso nel tempo

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SPOTIFY https://open.spotify.com/episode/6YbflodQEyn0wFMHt83Gtc Un alieno rosa. L'unico sopra i 47 km/h di media e sotto i 52 minuti, nei 40,6 km contro il tempo della settima tappa. Un extraterreste che non ascolta mai i consigli, neanche quelli dei rivali più amici. "Non è salutare... Piano, Tadej, piano...". Filippo Ganna c'è rimasto male, malissimo. Prova-monstre la sua. Come la monocorona da 64, con l'inedito variatore "classified": un riduttore nel mozzo per scalare al 44" davanti; e il pignone da 11 a 34 dietro. Tadej invece ha montato il 60/46. La differenza - interstellare - il Cannibale sloveno l'ha fatta divorando i 6,6 km della salita finale di Casaglia: dopo i due intermedi, Pogačar aveva 47" da Pippo: all'arrivo a Perugia, lo ha battuto di 17": 1'04" di distacco. In 12'14" di ascesa, 430 watt medi, 32,3 km orari di velocità media media e 60,9 km/h di massima; a 94 pedalate al minuto. Irreale. Tadej n

Thomas, l'uomo che chiama le balene

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SPOTIFY https://open.spotify.com/episode/4TxEUVziNCI1XzqguMzpYp A differenza di Fossano e Andora, la "balena" a Lucca ha sbagliato i conti. E anziché i fuggitivi, ha dovuto ingoiare il boccone amaro: occasione persa per le ruote veloci, e afferrata quella della vita per Benjamin Thomas; francese d'Italia che queste strade le conosce bene. Cinque ori e cinque argenti mondiali su pista, e alla decima vittoria su strada, la prima in un grande Giro, e prima stagionale per la sua Cofidis. Due volte campione nazionale a cronometro, Thomas ha imbroccato - con il connazionale Enzo Paleni, il nostro Andrea Pietrobon e il danese Michael Valgren - l'ultima e decisiva fuga di giornata. Colpevolmente sottovalutata dal gruppo, sempre più nervoso coi km che via via scorrevano senza guadagnare abbastanza sui quattro battistrada, che reggevano il passo del plotone ai cinquanta-sessanta orari. In testa la Alpecin-Deceuninck per Kaden Groves e la Lidl-Trek per Jonathan Milan, cui si son

MENOTTI: ORDINE E AVVENTURA

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Foto di Ben Speck https://www.facebook.com/photo?fbid=8309810069036115&set=a.205198839497319 di MARCO CIRIELLO C’era un passaggio già nei giorni della sua nascita: era nato il 22 ottobre ma lo registrarono il 5 novembre, il tempo che suo padre arrivasse da Tucumán a Rosario, con calma, fumando. Era strategia. Nasceva il Menotti-smo.  E c’era già una ruleta a tavola, quella di una famiglia peronista, dove si discuteva tanto di politica tra scissioni sentimentali e preferenze: suo padre amava Juan Domingo Perón ma non Evita e sua madre au contraire: tutto per Santa Evita niente per Perón.  La colonna sonora era Carlos Gardel, fidanzato con la zia Isabelita, poi venne Osvaldo Pugliese e la crisi delle orchestre di tango creò la prima ruga sulla fronte del giovane César Luis Menotti che doveva diventare pianista, poi chimico, invece finì calciatore por dinero . Andando a giocare, una quadra e mezza da casa sua incontrava il segretario del partito comunista argentino Florindo Moretti: p

La pelea Menotti-Bilardo: de llevarse bien a la mayor antinomia del fútbol

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Los dos fueron campeones del mundo con la selección y tenían charlas productivas y apasionadas sobre el juego, pero surgieron discrepancias que, con los años, finalizaron en un distanciamiento definitivo Christian Leblebidjian 6 May 2024 - LA NACION Quedará, de por vida, la intriga de qué hubiera sucedido si Carlos Bilardo y César Luis Menotti hubieran limado sus diferencias a tiempo. Si el fútbol argentino no los hubiera aprovechado de otra manera, más enfocados en cómo uno y otro podrían complementarse en lugar de poner el foco en sus diferencias, que llegaron a traspasar el ámbito del fútbol a ser directamente una cuestión personal. De piel. Lo cierto es que dos de los tres entrenadores campeones del mundo con la selección argentina tuvieron una carrera marcada por las divisiones y las críticas mutuas, potenciadas muchas veces desde los entornos y los juegos periodísticos.ArchivoCésar Luis Menotti y Carlos Bilardo, entrenadores jóvenes que hablaban de fútbol Una vez sumergidos en la

Merlier a Fossano, back to Wolfpack

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SPOTIFY https://open.spotify.com/episode/5JWVe0KyXAKEBi7KhVtAL2 "La vittoria più difficile nella mia carriera. Un finale emozionante", ha detto Tim Merlier , dopo lo sprint vincente di Fossano. Doveva essere una normale giornata in ufficio per i velocisti di professione. Invece il Cannibale vestito di rosa, con inediti pantaloncini ciclamino (vietati dall'UCI dall'indomani, e altroché il simil granata-Grande Torino blaterato dall'organizzazione, ndr), stava per rendere (quasi) epico anche il finale di una banale frazione di trasferimento. La prima delle sei-sette riservate alle ruote veloci. Tadej Pogačar ha attaccato ai -3,2 km dietro Mikkel Honoré e con Geraint Thomas che gli ha subito preso la ruota. Il capitano della UAE Emirates aveva già rosicchiato un secondo di abbuono su un traguardo volante, e se "Mister G" fosse riuscito a dargli un ultimo cambio, chissà se il gruppo li avrebbe poi ripresi, ai -220 metri dal traguardo. Invece, la "balena&

HASTA SIEMPRE, FLACO!

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https://www.facebook.com/photo?fbid=8085565404801599&set=a.1242424639115744 di Emiliano Guanella - La Stampa Negli ultimi tempi il “Flaco” aveva smesso di andare a prendersi il suo rituale caffè con medialunas  alla caffetteria Saint Moritz, pieno centro di Buenos Aires . Era stato ricoverato a fine marzo per un quadro severo di anemia, si sentiva debilitato, con poca forza per parlare di fútbol con il microcosmo degli amici di tutta la vita, tradizioni argentine che ricordano tanto anche l’Italia.  Amava il buon gioco, César Luis Menotti, amava vivere il calcio con la passione di chi ne ha fatto una ragion di vita. Allenatore del primo mondiale della selección , quello di Kempes e Passarella ma anche della lunga notte dei militari. Non aveva convocato un giovanissimo e molto promettente Maradona, ma aveva comunque conquistato sul campo il primo trofeo per una delle patrie più pazze al mondo per la pelota .  Era uomo di principi e di valori, il bel gioco prima dei risultati, il cal