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Visentini buon «gallo» per Bordonali

Bicisport n. 3, marzo 1989  Forse memore dei tempi in cui Boifava sollecitava i critici ad avere pazienza con un campione di grande statura, Visentini ha aiutato moralmente Bordonali a vincere la Ruta del Sol nel giorno più difficile, la penultima tappa. Visentini ha accompagnato il giovane corridore bresciano nella salita finale non solo incitandolo ma scandendo addirittura il tempo della pedalata. Un comportamento inconsueto da parte del campione e la segnalazione di un’armonia molto importante nella Malvor. Già in precedenza anche Saronni si era distinto in un lavoro di solidarietà con i compagni. Se queste sono le premesse, allora vuol die che per un volta, forsanche eccezionalmente, tanti galli in un pollaio anziché beccarsi aggiungono una importante intesa. È una curiosa scommessa sulla stagione che arriva.

Ma se Roche non funziona son dolori

Bicisport n. 3, marzo 1989 «Certo il rischio è grosso». Così ha detto Pierre Bazzo commentando l’impostazione della Fagor per la prossima stagione. In realtà la squadra è stata formata esclusivamente per Roche. Se l’irlandese non va è praticamente inutile che la Fagor si presenti al via delle corse. «Ma noi siamo molto ottimisti. Abbiamo fatto una scelta strategica. Tutti per uno. E il numero uno è Roche. I casi di rinascita di grandi campioni nel ciclismo non sono mancati. Ricordate Hinault? Tutti lo davano per finito e invece alla fine della carriera è rinato. E anche Fignon ha dato buoni segni. Un anno fa ha vinto la Sanremo. Perché la stessa sorte non dovrebbe toccare a Roche?».

E infine vedremo se Roche risorge

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Che cosa farà il misterioso campione che a detta dei corridori un anno va forte e un anno sparisce? Due anni fa ha sbaragliato il campo con Giro, Tour e mondiale. Questa volta torna alla grande con ambizioni grosse e una formazione a dire il vero non fortissima. Il Tour è al centro del suo programma Bicisport n. 3, marzo 1989 Nella sua Dublino,  Stephen Roche non è tranquillo. Era prevedibile che il maledetto 1988 lasciasse delle tracce nella sua carriera e nel suo carattere. Il ricordo del personaggio furbo e vincente del 1987 è via via svanito, trasformandosi in una realtà di ciclista della mutua. In ansia per il responso di un medico. In corsa per ultimare analisi che non finiscono mai. In apprensione per ogni piccolo dolore che può diventare il primo segnale di ricaduta. E quando tutto sembra risolto, regna la paura, l'insicurezza: «E se in bicicletta non saprò più esprimermi come prima?». Nel difficile inverno, Roche ha avuto a fianco il fratello, Laurence,