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Visualizzazione dei post da luglio 5, 2016

Gasol agli Spurs, addio Duncan?

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Sembra il calciomercato al Gallia, quelli dei bei dì: un colpo a notte (italiana) e gerarchie rivoluzionate, soprattutto a Ovest, nella free agency già più ricca di sempre. Dopo KD ai Warriors, ecco Pau Gasol da Chicago a San Antonio. Forse, con due anni di ritardo. E, forse, come bacio d'addio a Tim Duncan, sempre più vicino al ritiro dopo 19 leggendarie stagioni agli Spurs e 5 titoli NBA. Il catalano, altro principe dei nostri tempi perfetto per quel Sistema, ha firmato un biennale da 30 milioni di dollari con opzione d'uscita al giocatore per la prossima estate. Coach Popovich forse avrà ancora Manu Ginobili ma saluterà Boris Diaw, che quest'anno avrebbe battuto cassa a 7 milioni e la cui cessione scaverà il salary cap necessario per il neo-36enne ex Barcellona-Memphis-Lakers-e-Bulls.   Decisivo il consiglio del fratellino Marc, ma anche la situazione tecnica che gli ha fatto preferire il Texas alle altre opzioni Portland e Toronto. Usciti pur difendendo bene con...

Kittel, di un'incollatura

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Vincere di un'incollatura, si diceva nelle corse dei cavalli quando il fotofinish ancora non esisteva. E per stabilire primo e secondo si dove scorgere, appunto, la lunghezza della testa e del collo del cavallo davanti. Al Tour il fotofinish c'è, e nelle ultime due tappe è servito eccome: prima Cavendish su Greipel, poi Marcel Kittel su Coquard, terzo il giorno addietro, e ancora la maglia gialla Sagan. Un francese davanti a un tedesco: con 48 di ore di anticipo, una sorta di Francia-Germania su due ruote nella tappa più lunga di questa 103esima Grande Boucle: 237.5 km da Saumur a Limoges, dove nel '95 Armstrong dedicò la vittoria a Casartelli e ultimo arrivo per velocisti prima di cominciare a salire sul Massiccio Centrale. Cavendish stavolta ha mancato il bis, un po' per lo strappetto nel finale e la lunghezza della tappa, e molto per aver battezzato la ruota sbagliata: quella del norvegese Krystoff, che voleva festeggiare col successo il suo 29esimo compleanno. Vo...

Stephen Roche - Tous à vélo

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LE TÉMOIN DU DOSSIER  Coureur professionnel vainqueur de 58 épreuves, dont le triplé Tour d’Italie, Tour de France, et championnat du monde la même année, en 1987, cet Irlandais entretient un lien fort avec le Val d’Oise. Il y a vécu pendant une quinzaine d’année (à Sagy) et organisé une épreuve cyclosportive, la Stephen Roche, pendant vingt ans. VAL D'OISE - le magazine du Conseil départemental N°6- juillet/août2016 - p. 25 - Quel regard portez-vous sur le cyclisme professionnel d’aujourd’hui par rapport à celui votre époque ? Je pense qu’il faut évoluer avec son temps. Il y a du négatif et du positif. Côté négatif, j’ai du mal avec les oreillettes. Je trouve aussi malheureux que certains coureurs ne se focalisent que sur une ou deux courses dans l’année et sont aux abonnés absents le reste du temps. Je regrette encore le manque de contact et de convivialité des équipes avec les passionnés qui suivent les épreuves. Côté positif, il y a deux avancées impo...