Kittel, di un'incollatura

Vincere di un'incollatura, si diceva nelle corse dei cavalli quando il fotofinish ancora non esisteva. E per stabilire primo e secondo si dove scorgere, appunto, la lunghezza della testa e del collo del cavallo davanti.

Al Tour il fotofinish c'è, e nelle ultime due tappe è servito eccome: prima Cavendish su Greipel, poi Marcel Kittel su Coquard, terzo il giorno addietro, e ancora la maglia gialla Sagan.

Un francese davanti a un tedesco: con 48 di ore di anticipo, una sorta di Francia-Germania su due ruote nella tappa più lunga di questa 103esima Grande Boucle: 237.5 km da Saumur a Limoges, dove nel '95 Armstrong dedicò la vittoria a Casartelli e ultimo arrivo per velocisti prima di cominciare a salire sul Massiccio Centrale.

Cavendish stavolta ha mancato il bis, un po' per lo strappetto nel finale e la lunghezza della tappa, e molto per aver battezzato la ruota sbagliata: quella del norvegese Krystoff, che voleva festeggiare col successo il suo 29esimo compleanno.

Volata anticipata e vento in faccia gli hanno spento le candeline troppo presto, e così a stappare champagne è stato il tedescone della Etixx che al Giro aveva fatto doppietta filata (seconda e terza tappa) prima di abbandonare la corsa rosa "per recuperare". Con la nona vittoria al Tour (la 14esima nei grandi Giri), operazione riuscita; anche se solo per un'incollatura.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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