FINALI MONDIALI - Baires 1978: vincere e morire
«Pur disprezzando il popolo, la dittatura ne desidera l’approvazione.» – Ryszard Kapuscinski di CHRISTIAN GIORDANO © FINALI MONDIALI - Le partite della vita Rainbow Sports Books © Mai come in questo caso «la madre di tutte le partite» fu, in senso letterale, questione di vita e di morte. Non lo fu per i diretti protagonisti, ma per un intero popolo. «Colpevole», come altri sventurati fratelli latino-americani, di essere poco propenso a metabolizzare le buone maniere imposte dalla ferocissima (e quale non lo è?) dittatura iniziata il 24 marzo 1976, in seguito al colpo di Stato con cui i militari avevano deposto la presidentessa Isabelíta Perón. Stime non ufficiali – ma forse anche proprio per questo più attendibili – parlano di migliaia di vittime nei primi venti mesi sotto il nuovo regime, che aveva ai vertici la triade che si componeva dei generali Jorge Rafael Videla , de facto il 42 ° presidente dell'Argentina, e Orlando Ramón Agosti , dal