"Rey" Yates, Mas & C., il futuro è adesso
Chris Froome al Giro. Geraint Thomas al Tour. Simon Yates alla Vuelta. Tre britannici nelle tre grandi corse a tappe. Prima di loro solo la Francia nel 1964 (Giro e Tour ad Anquetil, Vuelta al rivale Poulidor) e la Spagna nel 2008 (Giro e Vuelta a Contador, Tour a Sastre). Non servivano tre indizi per fare una prova che, anno domini 2018, è quello UK il movimento leader del ciclismo mondiale.
Memore della cotta al Giro da lui dominato per i primi due terzi, Yates in Spagna s'è vestito di rosso imparando a gestirsi ma senza smettere di essere se stesso. Ha regalato spettacolo a Nava alla 14esima tappa, e saputo amministrarsi quando contava. Nella due giorni di Andorra è stato lui il padrone.
E nell'ultimo breve e intensissimo tappone, 97 km da Escaldes al Collado de la Gallina, è partito ai 17 come a Sappada al Giro. Poi, ha limitato il ritardo a 23".
Proprio all'ultimo è invece saltato "nonno" Valverde, a 38anni, 2 tappe-spettacolo, maglia a punti, ma precipitato - nonostante il soccorso di Quintana - dal secondo al quinto posto della generale.
E così sono andati a prendersi il podio lo spagnolo-rivelazione Enric Mas - l'uomo da corse a tappe di una Quick-Step Floors cannibale da 64 vittorie in stagione -, primo all'arrivo e secondo nella generale a 1'46", e Miguel Angel Lopez, il colombiano dell'Astana battuto in volata e terzo a 2'04".
Un podio tutto futuribile eppure già realtà: 26 anni Yates, 23 anni Mas, 24 anni López. Tre indizi che forse fanno una prova: con loro e il 21-enne Egan Bernal, il futuro dei grandi giri è già cominciato.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
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