Tre Valli Varesine: sfreccia Paganessi

Corsa scialba con tanto entusiasmo per Contini tradito dal compagno a dispetto di un accordo

di Sergio Cuti
l'Unità - martedì 30 agosto 1983 

ISPRA — Alfredo Martini, appena Paganessi taglia il traguardo delle «Tre valli varesine», ultima corsa del trittico lombardo, annuncia le due riserve (cioè i corridori che stanno in panchina) fra i quindici «azzurri» che il 4 settembre correranno il mondiale in Svizzera: sono Cassani e Verza

Si dice che il secondo, gregario di Moser, sia stato immolato sull'altare della pacificazione fra i due capitani. «Non è vero — assicura Martini, il selezionatore della nazionale. La scelta dei due giovani come riserve non è avvenuta per loro inferiorità di valore o di rendimento rispetto agli altri, ma per una minore esperienza internazionale. Sono due corridori che stanno prendendo confidenza con il campo professionistico e, quando avranno completato Questa esperienza, si potranno inserire nel giro dei migliori». 

Martini, oltre a scegliere le riserve, voleva delle indicazioni dal «trittico». La squadra azzurra, nel complesso, si è comportata bene. 

Le incognite rimangono sui tre papabili al ruolo di capitano: Saronni è stato distrutto dal Ghisallo; Argentin ha completato solo la prima corsa (si è infatti fermato a cinque giri dal termine a Legnano e ieri non si è presentato al via. «Lui si allena riposando come è successo alla vigilia del campionato italiano» lo difende Martini); Moser, arrivato per la terza volta ai piedi della non eclatante salita del Brinzio, fischiato dal numeroso pubblico per scarso rendimento, si è ritirato dopo 170 chilometri. 

Poi, messa una maglia asciutta, è andato ad allenarsi da solo per altri 40 chilometri. E pensare che il numeroso pubblico, immobile per ore e ore sotto la pioggia, era lì tutto per lui. Lo ripetiamo: anche se lo spettacolo è gratis, è troppo pretendere da un corridore che si comporti da vero professionista come succede in altri sport? 

Delle «Tre valli varesine» (un circuito di 70 chilometri percorso tre volte), come della «Bernocchi», c'è poco da raccontare. Gruppo compatto fino alla seconda salita del Brinzio. Qui scattano 17 corridori fra i quali gli azzurri Masciarelli, Paganessi, Loro, Visentini e gli stranieri Marino Lejarreta, Stefan Mutter e Serge Demierre. 

C'è anche Silvano Contini che sulle strade di Varese corre in casa. Mentre è in fuga ci indica la casa dei suoi genitori che stanno alla finestra per applaudirlo e incoraggiarlo. I suoi compaesani gli hanno messo nei punti strategici del percorso alcuni striscioni con la scritta «Forza Contini, sei tutti noi». 

Il gruppone, ormai, ha sette secondi dì svantaggio e lui ha vicino a sé il nazionale Paganessi, suo fedele gregario. Pur conoscendo le intenzioni del compagno di squadra (a fine anno abbandonerà la Bianchi), è sicuro che non lo tradirà nella volata finale. Si vede che i due parlottano: forse stanno delineando la strategia finale. 

Contini, infatti, si allontana soddisfatto andando a prendere le prime posizioni del gruppetto di testa. Invece il fedele gregario lo tradisce: a tre chilometri dal traguardo, Paganessi forza violentemente sui pedali lasciando il suo capitano sempre più lontano. Taglia il traguardo, mentre Contini gli rivolge uno sguardo sprezzante. Così si è chiuso il sipario sul trittico lombardo. Domenica sì corre sul serio. 
Sergio Cuti
l'Unità - martedì 30 agosto 1983 

ORDINE D'ARRIVO
1) Paganessi (Bianchi-Piaggio) km 213 in 5 ore 27' 50" alla media oraria di km 38,983; 
2) Contini a 2"; 
3) Demierre; 
4) Baronchelli; 
5) Mutter; 
6) Alivertì; 
7) Bombini; 
8) Lejarreta (Spa); 
9) Pino (Spa); 
10) Chioccioli.

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