Poker di Ulissi, Contador stoico
Non succede spesso, nel ciclismo, di assistere a esultanze come questa di Diego Ulissi sul traguardo di Fiuggi. Non tanto per il quattro - come le sue vittorie in carriera al Giro - ma per quel prostrarsi sull'asfalto dopo essere sceso da nove mesi di ascensore per l'inferno.
La discussa squalifica per salbutamolo (un broncodilatatore), confermata per "negligenza e non volontà di migliorare le prestazioni", era scaduta lo scorso 26 marzo e da allora il 26enne livornese della Lampre Merida non ha fatto che pensare a quando sarebbe tornato a vincere. Ci è riuscito nella tappa fair play, 264 chilometri con partenza da Grosseto, la più lunga di questo Giro bellissimo e crudele.
Tappa del fair play perché nelle 7h22' di corsa tutti gli occhi erano per la maglia rosa Alberto Contador, ripartito e sempre in testa al gruppo nonostante la sublussazione alla spalla sinistra subita nella caduta di giovedì a 300 metri dal traguardo di Castiglione della Pescaia.
E' finita come doveva finire, con la volata in leggera ascesa per velocisti con colpo da finisseur. Perfetto il treno della Lampre, con Roberto Ferrari e l'argentino Maximiliano Richeze bravissimi nel pilotare l'uscita anticipata di Ulissi, che con il colpo di reni finale si è imposto di una bicicletta buona sullo spagnolo Juan José Lobato e sull'australiano Simon gerrans, prima maglia rosa di questo Giro.
Quella attuale, che Contador stavolta riesce a infilarsi, resta per 2" su Fabio Aru e 20" su Porte sulle spalle del Pistolero. Sin qui il più forte di tutti. Anche del dolore.
La discussa squalifica per salbutamolo (un broncodilatatore), confermata per "negligenza e non volontà di migliorare le prestazioni", era scaduta lo scorso 26 marzo e da allora il 26enne livornese della Lampre Merida non ha fatto che pensare a quando sarebbe tornato a vincere. Ci è riuscito nella tappa fair play, 264 chilometri con partenza da Grosseto, la più lunga di questo Giro bellissimo e crudele.
Tappa del fair play perché nelle 7h22' di corsa tutti gli occhi erano per la maglia rosa Alberto Contador, ripartito e sempre in testa al gruppo nonostante la sublussazione alla spalla sinistra subita nella caduta di giovedì a 300 metri dal traguardo di Castiglione della Pescaia.
E' finita come doveva finire, con la volata in leggera ascesa per velocisti con colpo da finisseur. Perfetto il treno della Lampre, con Roberto Ferrari e l'argentino Maximiliano Richeze bravissimi nel pilotare l'uscita anticipata di Ulissi, che con il colpo di reni finale si è imposto di una bicicletta buona sullo spagnolo Juan José Lobato e sull'australiano Simon gerrans, prima maglia rosa di questo Giro.
Quella attuale, che Contador stavolta riesce a infilarsi, resta per 2" su Fabio Aru e 20" su Porte sulle spalle del Pistolero. Sin qui il più forte di tutti. Anche del dolore.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
ORDINE DI ARRIVO —
1. Diego ULISSI (Lampre—Merida) 267 km in 7.22'21", media 35.215 km/h;
2. Lobato (Spa) a 0"; 3. Gerrans (Aus); 4. Belletti; 5. Battaglin; 6.
Colbrelli; 7. Felline; 8. Bole (Slo); 9. Reza (Fra); 10. Lagutin (Rus).
CLASSIFICA GENERALE —
1. Alberto CONTADOR (Spa-Tinkoff Saxo) in 27.48'; 2. Aru a 2"; 3. Porte
(Aus) a 20"; 4. Kreuziger (R. Cec) a 22"; 5. Cataldo a 28"; 6. Chaves
(Col) a 37"; 7. Visconti a 56"; 8. Landa (Spa) a 1'01"; 9. Formolo a
1'15"; 10. Amador (C.Rica) a 1'18".
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