Milano-Sanremo 1909



Milano-Sanremo 1909, 4 aprile.

Luigi Ganna (1883-1957) in fuga solitaria.

Primo successo italiano nella classica di primavera, che sfonda, alla sua terza edizione, il muro dei cento partenti. Una ventina gli stranieri al via, tra belgi e francesi. I successi stranieri delle due precedenti edizioni hanno giovato in popolarità a questa corsa e caricato le aspettative di rivincita dei tifosi nostrani.

Partenza prima delle sei del mattino; fa molto freddo e le strade sono fangose perché nei giorni precedenti è piovuto moltissimo.

Verso il Turchino, si è scremato in testa alla corsa il meglio del ciclismo mondiale di allora, con Cyrille Van Hauwaert (1883-1974), vincitore nel 1908, Luigi Ganna, Emile Georget (1881-1960), Carlo Galetti (1882-1949), Giovanni Rossignoli (1882-1954), Giovanni Gerbi (1885-1955), Vincenzo Borgarello (1884-1960), Paul Duboc (1884-1941), Ezio Corlaita (1889-1967), Giovanni Cuniolo (1884-1955), Georges Passerieu (1885-1928) e Georges Paulmier (1882-1965).

Ganna transita per primo in vetta al Turchino con un discreto margine di vantaggio su gli altri via via sgranati, ma rovina tutto con una caduta in discesa. Viene sorpassato così dall'equilibrista Georget, che firma a Voltri con circa un minuto di vantaggio su Cuniolo, Galetti e lo stesso Ganna. A 5 minuti transita Gerbi con altri sei o sette protagonisti. A 11 minuti è la volta di Van Hauwaert, Ernesto Azzini (1885-1923) e Pottier ormai praticamente fuori dai giochi.

Georget dimostra di tenere molto bene sui primi saliscendi della Riviera, mentre Ganna si libera dei compagni. L'episodio topico di questa Sanremo si verifica sulla salitella del Miramare prima di Savona e la cronaca assume i contorni del giallo. Georget sbaglia strada (e c'è chi dice su falsa segnalazione di percorso da parte di un addetto alla segnaletica, e chi invece giura che sia stato un errore "suo di lui"), compie una trentina di metri e poi si accorge della svista. Quando ritorna sulla strada giusta ecco arrivare in quel preciso momento un Ganna lanciato in rimonta che sorpassa alla grande il francese quasi fermo e lo stacca con una dose adeguata di pedalate violente.

Il varesino trova dopo il rifornimento firma di Savona strade perfettamente asciutte e anche un po' di vento di tramontana, magari freddo ma che aiuta a mantenere alta la media. Da parte sua Georget, dopo lo sconforto accusato nel vedersi passare in tromba, non demorde e organizza una rincorsa ammirevole. Purtroppo per lui a Finale Ligure il distacco dal battistrada che spinge a pieni pedali, sale a quasi cinque minuti, tuttavia il duello a distanza raggiunge una intensità altissima.

A Imperia, Ganna accusa un lieve cedimento e il francese si riporta sotto fino a circa due minuti. Ma a quel punto i giochi sono fatti, e tra l'entusiasmo alle stelle degli spettatori che aspettavano finalmente una vittoria italiana, l'ex muratore di Varese, dopo la piazza d'onore dell'anno precedente, arricchisce il suo palmarés con una delle vittorie più prestigiose. La media realizzata ha dell'incredibile perché supera i trenta chilometri all'ora.

(tratto da "C'era una volta la Milano-Sanremo" di Carlo Delfino, 1999)
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1. Luigi Ganna (Italia) – Atala-Dunlop in 9h32'00"
2. Emile Georget (Francia) – Alcyon a 3'00"
3. Giovanni Cuniolo (Italia) – Rudge Whitworth a 18'00"
4. Cyrille Van Hauwaert (Belgio) – Alcyon s.t.
5. Giovanni Gerbi (Italia) – Bianchi-Dunlop a 21'00"
— con Luigi Ganna a Sanremo.

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