Milano-Sanremo 1972 - Eddy Merckx
Milano-Sanremo 1972, 18 marzo.
Eddy Merckx (1945).
Il gesto è inequivocabile. Con questa, le vittorie di Eddy nella Classicissima sono ormai cinque. Un record mostruoso, segno di una superiorità schiacciante, da rullo compressore, che anno dopo anno sta relegando gli avversari a ruoli da comprimari, da pallide comparse. Dove corre, Eddy vince. E quando non vince, ne soffre terribilmente. E da questo suo modo di intendere la competizione, ecco il nomignolo di cannibale.
E noi sappiamo che dopo la quinta ci saranno anche la sesta e la settima vittoria a Sanremo...
Alle sue spalle, lo sguardo severo di Vincenzo Torriani (1918-1996), uno che Merckx lo ha amato, sembra tradire la preoccupazione per uno spettacolo che alla lunga può farsi noioso, quasi depressivo. Come lo spirito dei suoi avversari. Che non sono nemici, attenzione, rivali sempre e comunque, ma non nemici. Il paradosso è che Eddy rispetta i suoi avversari mentre li sbriciola, gli vuole bene, gli è amico...
Arriverà anche per loro il tempo delle rivincite; Felice Gimondi (1942) come Roger De Vlaeminck (1947) e Marino Basso (1945) riusciranno più di una volta a infilarsi nelle crepe di un dominio che dovrà fare i conti con il tempo che passa. Ma Merckx sarà per sempre Merckx.
Magia del ciclismo...
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1. Eddy Merckx (Belgio) - Molteni in 6h33'32"
2. Gianni Motta (Italia) - Ferretti a 9"
3. Marino Basso (Italia) - Salvarani s.t.
4. Frans Verbeeck (Belgio) - Watney-Avia s.t.
5. Rolf Wolfshohl (Germania) - Rokado s.t.
6. Michele Dancelli (Italia) - Scic s.t.
7. Domingo Perurena (Spagna) - KAS-Kaskol s.t.
8. André Dierickx (Belgio) - Beaulieu s.t.
9. Gösta Pettersson (Svezia) - Ferretti s.t.
10. Tomas Pettersson (Svezia) - Ferretti s.t.
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