Storia di Moreno Argentin


Una promessa tra i dilettanti e subito una bella realtà anche fra i professionisti dove, pur debuttando a soli 20 anni, ha immediatamente dato la sensazione di sapersi inserire con disinvoltura anche se i risultati sono arrivati gradualmente. 

La sua dote maggiore è stato lo scatto bruciante, specialmente negli arrivi in leggera salita, nei quali era pressoché imbattibile; la sua qualità tecnica più ragguardevole era la capacità di sapersi amministrare con saggezza per giungere al meglio della condizione agli appuntamenti stabiliti. 

Ha dimostrato, soprattutto in occasione dei campionati mondiali, di essere corridore di classe e di valore internazionale: dopo due prove generose anche se deludenti nel'83 e '84, fu beffato dal vecchio Zoetemelk nell'85 al Montello, dove si piazzò 3°. Vinse da grandissimo campione la prova di Colorado Springs nell'86 con una prestazione fatta di coraggio e di rischio ma soprattutto di tenuta alla distanza. Nell'87 non riuscì a contrastare in maniera efficace Roche a Villach anche se, solo azzurro in testa, ha ottenuto la medaglia d'argento.

Portato per le corse di un giorno è stato un cacciatore di classiche. Si fece notare già nell'81 con un secondo posto nel Giro di Lombardia e all'inizio dell'82 con un terzo posto nella Milano-Sanremo. Ma la classica nella quale è letteralmente esploso è stata la durissima Liegi-Bastogne-Liegi nella quale si è imposto per quattro volte di cui tre consecutive ('85, '86, '87 e '91). A suo agio anche nelle gare a tappe di breve durata non altrettanto forte nei grandi Giri, fu 3° nel Giro d'Italia '84 anche se ha vinto 13 tappe al Giro d'Italia e 2 più una cronosquadre al Tour de France.

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