Giro 2020, la Festa di ottobre


"La Corsa più dura al mondo nel Paese più bello al mondo".

Mai come nel 2020 il claim del Giro assume un valore che va molto oltre il mero, per quanto grande, significato agonistico.

L'edizione 103 sarà, inevitabilmente, un simbolo di rinascita, di ripartenza, di ritorno alla vita che, normale, non sarà più. Perlomeno non come la intendevamo prima del Covid-19.

Il lockdown ha rivoluzionato calendari e preparazione. Nessuno conosce appieno forze e gerarchie. Ma finalmente, oltre alle date - da sabato 3 a domenica 25 ottobre - dei quasi 3500 km sappiamo il percorso. Quello definitivo. 

La Grande Partenza, per la nona volta, sarà in Sicilia, in un reciproco scambio con quella in Ungheria, posticipata al 2021.

Resta così un unico sconfinamento: in Francia, alla penultima tappa, per scalare l'Izoard e rientrare in Italia per le ascese di Monginevro e Sestriere. 

Solito cronoprologo individuale, 15 km da Monreale a Palermo, poi tre tappe siciliane prima di varcare lo Stretto e risalire la penisola: dalla Calabria all'inedita Matera, che nel 2019 tutta l'Europa ha scoperto come Capitale continentale della Cultura; altro inedito, l'arrivo in quota a Roccaraso, primo dei sette in salita, con la Cima Coppi, ai 2758 metri, sul passo dello Stelvio, meteo permettendo, alla 18-esima tappa, il 22 ottobre. 

È una corsa equilibrata, con sei arrivi per velocisti, e 64 km contro il tempo spalmati in tre frazioni (oltre al prologo, la classica dei vini a Valdobbiadene e i 15 finali da Cernusco a piazza duomo in Milano, per la 78-esima volta arrivo conclusivo del Giro.

Due le ricorrenze omaggiate: prima partenza da una base militare, a Rivolto per i 60 anni della Pattuglia Acrobatica Nazionale-Frecce Tricolori; e l'arrivo di Rimini per il Centenario Felliniano. 

Sarà la prima volta per due fenomeni: il trentenne slovacco Peter Sagan e il ventenne predestinato belga Remco Evenepoel.

E forse l'ultima grande occasione, per il tris, di Vincenzo Nibali, con il campione uscente Carapaz l'altro grande favorito di quella che, mai come quest'anno, sarà molto più che "la corsa più dura al mondo nel Paese più bello al mondo".

Sarà una festa nazionalpopolare. Stavolta non di maggio, ma di ottobre.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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