Strade Bianche, preview 2020: l'Inferno che il mondo c'invidia
Tutto il mondo ce la invidia tutto il mondo, ma l'abbiamo solo noi: una Roubaix con le salite, il pavé, lo sterrato (11 tratti per 63 km su 184 gli uomini, 8 per 31 su 136 le donne), le meraviglie delle Crete Senesi, partenza dalla Fortezza Medìcea e arrivo nell'incomparabile "salotto" di Piazza del Campo.
Per essere monumento le manca - ancora - l'anzianità: solo 14-esima edizione la maschile, sesta la femminile; non certo lo status e l'albo d'oro: tripletta di Fabian Cancellara, doppietta di Michal Kwiatkowski, l'aristocrazia belga di ieri (Philippe Gilbert), oggi (Tiesj Benoot) e domani, quel Wout Van Aert due volte terzo su due.
Unica vittoria italiana, Moreno Moser nel 2013.
Campione uscenti, Julian Alaphilippe e l'iridata Annemiek van Vleuten che hanno dominato la stagione 2019.
"Lulù" sfiorò il Tour e vinse pure la Sanremo, cui quest'anno - causa Covid 19 - la Strade Bianche fungerà da prova generale.
"Lulù" sfiorò il Tour e vinse pure la Sanremo, cui quest'anno - causa Covid 19 - la Strade Bianche fungerà da prova generale.
Al debutto Oliver Naesen e il predestinato Mathieu van der Poel.
Tra i favoriti l'astri nascenti Tadej Pogacar e i mammasantissima Peter Sagan, Greg Van Avermaet, Zdeněk Štybar (primo nel 2015), Jakob Fuglsang (secondo un anno fa) e il cagnaccio Michael Woods.
Noi speriamo in Alberto Bettiol, Diego Ulissi e il "solito" Vincenzo Nibali, che però punta a Giro e Mondiale.
Il caldo - previsti 36 gradi - farà ancor più selezione, e sarà il classico polverone. Un Inferno del Nord. Ma così a Sud d'Europa che tutto il mondo ce l'invidia.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
31 luglio 2020
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