Freccia Vallone, storico poker dell'Imbatido


Terza consecutiva, quarta in carriera (a dieci anni dalla prima): Alejandro Valverde, come lui nessuno mai in 80 edizioni della Freccia-Vallone, seconda classica del Trittico delle Ardenne che domenica, con la Liegi - che Valverde ha già vinto tre volte - chiuderà la campagna del Nord.

Era il grande favorito, il murciano, 36 anni il 25 aprile, e non ha deluso. 

Arrivato in Belgio lunedì dopo aver dominato la Vuelta a Castilla y León, al Post Hotel d'Hersal si è divorato una pizza royale con tanto di acciughe e birra dell'abbazia.

Forse non il perfetto pasto a 48 dalla storica impresa, ma un segnale della straordinaria condizione in vista del Giro, il grande obiettivo stagionale di questo campione dalla classe cristallina, eppure poco amato - in gruppo e fuori - per il modo di correre, spesso troppo attendista.

Anche stavolta ha approfittato del lavoro altrui, e al momento giusto - sul Muro di Huy, 1.3 km al 9,8 di pendenza media, con punte al 26%, e 128 metri di dislivello - ha spaccato la morsa del duo della Etikk, mettendo in fila il predestinato Julien Alaphilippe (come un anno fa) e il solito Daniel Martin. Miglior italiano Gasparotto, quinto e fresco vincitore della Amstel Gold Race.

Gente che cercherà la rivincità domenica alla Doyenne, che il francesino Alaphilippe a 23 anni ha chiuso già secondo e che l'irlandese Martin, nipotino di Stephen Roche, avrebbe bissato nel 2014 se non fosse caduto all'ultima curva.

Sul Muro di Huy, però, ancora una volta ha avuto ragione lui: El Imbatido. E per la quarta volta nella storia, la terza consecutiva, non serve traduzione.

PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
20 aprile 2016

Commenti

Post popolari in questo blog

Dalla periferia del continente al Grand Continent

Chi sono Augusto e Giorgio Perfetti, i fratelli nella Top 10 dei più ricchi d’Italia?

I 100 cattivi del calcio