Storia di Massimo Ghirotto
Corre le stagioni 1976 e 1977 tra gli allievi del V.C. Mantovani di Rovigo e conquista 4 successi: in volata a Sarmeola di Rubano, a Fiesso Umbertiano, nella 30° Coppa Città di Este e una "notturna" a Stanghella, dove oggi risiede.
L'anno 1978 passa alla categoria juniores nel G.S. Principe di Boschi Sant'Anna; la squadra è ricca di ottimi elementi che raccolgono successi ovunque. Della formazione fanno parte, tra gli altri, il Campione d'Italia Longo, Bedin, Viviani e il velocista Cassetta. S'impone brillantemente nella notturna "Trofeo Città di Badia Polesine", nel Trofeo di Roverchiara veronese, nel G.P. Leandro Faggin a Canalnuovo ed ottiene inoltre alcuni significativi piazzamenti. La stagione successiva è vittorioso a Lendinara, a S. Maria di Zevio, allo sprint a Creazzo, a Stanghella e a Vicenza in una gara tipo-pista.
A fine stagione agonistica parte per il servizio militare, ed è assegnato alla Compagnia Atleti dove può allenarsi e gareggiare. Negli anni 1980 e 1981 corre nelle file dei dilettanti di 2° serie del V.C. Mantovani di Rovigo. Il primo anno ottiene solo discreti piazzamenti, il secondo anno è vittorioso a Molveno, nel Giro delle due Provincie in terra toscana e nell'Astico-Brenta, conquistando anche il titolo di Campione Veneto di 2° serie; vince una tappa del Giro della Valle d'Aosta con arrivo ad Ivrea mettendo in luce l'innata preferenza per i percorsi duri e le salite e partecipa al suo primo Giro d'Italia per dilettanti.
E' convocato in nazionale per disputare il Giro della Jugoslavia e vince altre corse e la 100 km cronometro a squadre con gli azzurri in terra belga.
Nel 1982 passa dilettante di 1° nel V.C. Mantovani Esoform e partecipa al suo secondo Giro d'Italia classificandosi al 7° posto; partecipa inoltre ai Campionati del Mondo nella prova in linea e nella 100 km a squadre con Bottoia, Cesarini e Pagnin classificandosi al 7° posto.
La stagione successiva passa professionista nelle file della Gis Gelati Campagnolo, che l'anno successivo assumerà la denominazione Gis Gelati Tuc-Lu agli ordini di Francesco Moser. Nella sua prima stagione si classifica 2° al Giro di Toscana preceduto da De Wolf, s'impone ad Imola in una corsa a cronometro a squadre e vince il Campionato Italiano a squadre. Nel 1984 al Giro delle Fiandre si ritira per una caduta ed è costretto a riposo forzato per tre mesi e così salta il Giro d'Italia.
Nel 1985 passa a difendere i colori della Carrera agli ordini di Visentini e Bontempi, ma senza apprezzabili risultati. Corre il Giro d'Italia e coglie alcuni onorevoli piazzamenti. Nel 1986 corre nuovamente il Giro d'Italia ottenendo eccellenti prestazioni; 3° nella tappa Nicotera-Cosenza e 5° nella Avezzano-Rieti.
Nel successivo Giro di Svizzera vince la tappa di Zurigo benchè febbricitante e nel Campionato Italiano viene superato negli ultimi chilometri da capitan Visentini e da Corti classificandosi al terzo posto sul traguardo di Arezzo.
Il 1987 è un anno esaltante; partecipa al Giro d'Italia e nella tappa cronometro a squadre contribuisce al successo della Carrera. Vince trionfalmente il Trofeo Matteotti, è primo nel Circuito di Longarone e conquista la Coppa Placci. Dopo la partecipazione al Campionato del Mondo su strada a Villach, coglie una brillante vittoria nel Trofeo Baracchi in coppia con Bruno Leali.
Nel 1988 corre il Giro d'Italia e con una attenta condotta di gara si piazza al 18° posto nella classifica generale (sarà il suo miglior piazzamento al Giro), dopo che gli era sfuggita l'occasione di vestire la maglia rosa nella quinta tappa. Ma fa ancora meglio al Tour de France dove balza prepotentemente alla cronaca imponendosi all'attenzione generale per la sua grinta e la sua classe. Non demorde mai, si impegna allo spasimo in ogni tappa e gli sfuma per un soffio la vittoria nella Neuchatel-Lievin vinta da Nijdam e il 17 luglio ottiene una rocambolesca ma meritata vittoria nella 14° tappa, la Blagnac-Guzet Neige, dopo 100 chilometri di fuga. Lo scozzese Millar, seguito dal francese Bouvatier, infila clamorosamente una strada secondaria, proprio a pochi metri dal traguardo e il "gigante buono" precede entrambi. Al ritorno dalla Francia partecipa e vince il Circuito degli Assi a Rovigo e viene calorosamente festeggiato dai suo sostenitori. Massimo ha ormai raggiunto una sua dimensione, è diventato un discreto corridore da corse di un giorno e un cacciatore di tappe. Gode di una sua autonomia in corsa e pur rimanendo ancora per 4 anni (fino al 1992) alla Carrera ha la possibilità di giocarsi le sue carte e così arrivano vittorie tutti gli anni; nel 1989 1 vittoria (tappa Vuelta di Spagna), nel 1990 4 vittorie (tra le quali tappa al Tour e Giro del Veneto), nel 1991 2 vittorie (tappa al Giro d'Italia e tappa al Giro del Trentino) e, infine, nel 1992 4 vittorie con la ciliegina della Wincanton Classic prova di Coppa del Mondo. Nel 1993 si trasferisce alla ZG Mobili e corre fino alla fine del 1995 ottenendo ancora successi e tra questi ben 2 tappe del Giro d'Italia (nel '93 e '94). Uomo di ferro ha partecipato e concluso ben 11 Giri d'Italia (consecutivi) e 6 Tour de France ed è stato anche un prezioso tassello della nazionale italiana ai campionati del Mondo ottenendo come miglior risultato un 4° ad Agrigento '94.
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