Cronaca di un divorzio annunciato


Thomas Pidcock alla partenza della 10ª tappa del Tour 2024
- la Orléans - Saint-Amand-Montrond -, in maglia Ineos.

Dieci giorni fa, il ciclista britannico Tom Pidcock e la Ineos hanno deciso di separarsi, a causa delle forti divergenze tra il ciclista multidisciplinare e la sua ora ex squadra, culturalmente orientata al Tour.

17 dicembre 2024 - L'Équipe
YOHANN HAUTBOIS

Per una volta, siamo disposti a credere alle due parti che, il 5 dicembre, si sono separate di comune accordo. Gli ultimi mesi sono stati dolorosi, ma la rottura tra gli Ineos Grenadiers e il britannico Tom Pidcock (25 anni, che ha firmato per la squadra svizzera Q36.5) è finalmente avvenuta senza il rumore di piatti rotti. 

Ora alla UAE Team Emirates, Pavel Sivakov ha corso con i colori britannici con il doppio campione olimpico dal 2021 al 2023, e senza conoscere i dettagli del disaccordo finale, il francese ritiene che il conflitto sia nato all'interno di “un'organizzazione eccezionale come Ineos, che non aveva un corridore in grado di vincere il Tour de France, l'unica corsa che per loro conta davvero. Non riuscivano a fare la transizione, non riuscivano a ritrovare la loro identità al Tour. È stato complicato per la squadra e per Tom. Dall'esterno si vedeva che c'era un conflitto. Tom potrà crescere in un ruolo multidisciplinare e, per la squadra, si libererà spazio per un altro corridore che punterà alla classifica generale”.

“È stata la decisione migliore per entrambi”.
   - PAVEL SIVAKOV, SULLA PARTENZA DI TOM PIDCOCK
     LA PARTENZA DI TOM PIDCOCK DALL'INEOS 

La comunicazione che ha seguito la fine dell'avventura quadriennale è stata priva di acrimonia. Il direttore generale della squadra, John Allert, ha confermato l'analisi di Sivakov (“Tom ha grandi ambizioni in varie discipline e pensiamo che questa decisione permetterà a tutti di perseguire le proprie ambizioni con chiarezza e determinazione”) e il vincitore dell'Amstel Gold Race di questa stagione non ha pregiudicato nemmeno il futuro: “Non ringrazierò mai abbastanza tutte le persone che hanno lavorato duramente, che mi hanno aiutato così tanto a raggiungere i miei sogni”.

Al Giro di Lombardia, le cose erano state meno cordiali e Pidcock, che era in buona forma dopo il secondo posto al Giro d'Emilia dietro Tadej Pogacar, è stato abbandonato senza spiegazioni alla vigilia della partenza a Bologna e sostituito con il compagno di squadra Ethan Hayter. Il vincitore della tappa del Tour 2022 a l'Alpe-d'Huez non ha nascosto la sua incomprensione: “Proprio quando le cose si stavano mettendo bene dopo un fine anno movimentato, sono stato escluso dal Lombardia di domani. Sono in ottima forma e non vedevo l'ora di partecipare! In bocca al lupo ai ragazzi, credo che la fine della stagione inizi presto. Grazie per il sostegno da parte di tutti, anche nei momenti difficili”.

Alla fine, sì, ci sono state tensioni, non è andata bene in Lombardia quando si poteva ambire al podio”, dice un membro dello staff, abbastanza obiettivo da non prendere posizione. È stata una decisione presa dalla direzione, che non ha voluto dare ulteriori spiegazioni”. Contattata, la direzione di Ineos non ha voluto approfondire la fine della storia e l'agente di Pidcock (Andrew McQuaid, ndr) non è stato raggiungibile.

Sotto contratto fino al 2027 e a un buon ingaggio (si parla spesso di 3 milioni di euro l'anno), Pidcock aveva già espresso la sua stanchezza di correre per una squadra monomaniacale (il Tour, nient'altro che il Tour) quando lui prospera in mountain bike, nel ciclocross e su strada dove, ogni anno da quando è entrato a far parte della Ineos, ha ottenuto un successo prestigioso: in quattro anni, la sua lista di successi, tra cui la Strade Bianche (2023), una tappa del Tour, due titoli olimpici di mountain bike (2021 e la scorsa estate) e due titoli di campione del mondo (mountain bike e ciclocross) è impressionante”, dice il suo entourage. Tom però non era un ciclista "normale" agli occhi della Ineos perché non si concentrava sulla strada. Forse due anni fa, quando Tom ha mostrato alcune buone cose durante il Tour (13° posto), avranno pensato: Ah, forse! Ma si sta prendendo il suo tempo per costruirsi la carriera e, per loro, non era abbastanza veloce”.

"È una piccola squadra che crescerà al suo ritmo, 
Diventerà una buona squadra".
   - QUALCUNO VICINO A TOM PIDCOCK 
     SU Q36.5, LA SUA NUOVA SQUADRA 

Nell'ambito di una ristrutturazione complessiva dopo una stagione negativa (solo 14 vittorie), che ha portato al rinnovo di un terzo dello staff e all'arrivo di sei nuovi corridori, tra cui il giovane francese Axel Laurance (23 anni), e poiché il boss di Ineos, Jim Ratcliffe, ha riorientato le sue attività sportive sul Manchester United, il contratto di Pidcock stava diventando troppo pesante da sopportare. Da qui, l'irritazione per il mancato Lombardia in autunno per accelerare il divorzio, diventato ufficiale dieci giorni fa: “È stata la decisione migliore per entrambi. A volte è meglio divorziare”, dice Sivakov.

Il ciclista francese è sbocciato come luogotenente di Tadej Pogacar nell'ultimo anno e spera che lo stesso valga per il suo ex compagno di squadra, che nel frattempo si è unito alla Q36.5, una squadra Pro Team. È una piccola squadra che crescerà al proprio ritmo e diventerà una buona squadra”, osserva una fonte vicina al campione olimpico. Continuare insieme non sarebbe stato un bene per nessuno e dobbiamo ammettere che, alla fine, le cose non hanno funzionato tra i due. Ma rimarrà sempre qualcosa della loro storia comune, poiché Pidcock alla squadra svizzera ritroverà Pinarello, che lo ha equipaggiato alla Ineos. Almeno per quanto riguarda la mountain bike, mentre su strada correrà con le Scott. E il suo preparatore britannico, Kurt Bogaerts, è in trattativa per passare alla Q36.5.

***

Chronique d’un divorce annoncé

Le Britannique Tom Pidcock et Ineos ont décidé de se séparer il y a dix jours, actant des divergences trop grandes entre le coureur pluridisciplinaire et son ex-équipe culturellement tournée vers le Tour.

17 Dec 2024 - L'Équipe
YOHANN HAUTBOIS

Pour une fois, on veut bien croire les deux parties qui se sont séparées, selon la formule consacrée, d’un commun accord le 5 décembre, comme une évidence. Les derniers mois avaient pourtant été pénibles, mais la rupture entre Ineos Grenadiers et le Britannique Tom Pidcock (25 ans, qui a signé chez les Suisses de Q36.5) s’est finalement réalisée sans bruit de vaisselle fracassée. Parce qu’elle était inéluctable selon ceux qui ont suivi, ces dernières années, cette union presque contre-nature.Thomas Pidcock au départ de la 10e étape – Orléans - SaintAmand-Montrond – du Tour 2024, sous le maillot Ineos.

Aujourd’hui chez UAE Team Emirates, Pavel Sivakov a couru sous les couleurs britanniques avec le double champion olympique de 2021 à 2023 et sans connaître les détails de la mésentente définitive, le Français estime que le conflit a pris sa source au sein d’ « une organisation exceptionnelle comme Ineos, qui n’avait pas ce coureur capable de gagner le Tour de France, la seule course qui compte pour eux. Ils n’arrivent pas à faire cette transition, à retrouver cette identité Tour. C’était compliqué pour l’équipe et pour Tom. De l’extérieur, on pouvait percevoir un conflit. Pour la suite, c’est peut-être mieux pour les deux : Tom va pouvoir s’épanouir dans un rôle pluridisciplinaire et, pour l’équipe, cela va libérer de la place pour un autre coureur qui visera le général. »

"C’était la meilleure décision à prendre pour les deux"
   - PAVEL SIVAKOV, À PROPOS DU DÉPART
     DE TOM PIDCOCK DE CHEZ INEOS 

La communication qui a suivi la fin de l’aventure, longue de quatre ans, a été sans acrimonie. Le directeur général de la formation, John Allert, a confirmé l’analyse de Sivakov ( « Tom a de grosses ambitions dans diverses disciplines et on pense que cette décision va permettre à chacun de poursuivre ses ambitions avec clarté et détermination » ) et le vainqueur de l’Amstel Gold Race cette saison n’a pas insulté l’avenir non plus: « Je ne pourrai jamais assez remercier toutes les personnes qui ont travaillé dur, qui m’ont tant aidé à réaliser mes rêves. »

Lors du Tour de Lombardie, l’entente avait été moins cordiale, et Pidcock, en forme après sa deuxième place sur le Tour d’Émilie derrière Tadej Pogacar, avait été écarté la veille du départ à Bologne, sans explication, remplacé par son coéquipier Ethan Hayter. Le vainqueur de l’étape du Tour, en 2022, à l’Alpe-d’Huez avait alors affiché au grand jour son incompréhension : « Alors que les choses s’amélioraient après une fin d’année mouvementée, j’ai été écarté pour la Lombardie demain. Je suis en pleine forme et j’avais vraiment hâte d’y être ! Bonne chance aux garçons, je suppose que la fin de saison commence tôt. Merci pour le soutien de tous, même dans les moments difficiles. »

« Sur la fin, oui, il y a eu des tensions, cela ne s’est pas bien passé en Lombardie alors qu’il aurait pu faire podium, remarque un membre du staff, assez objectif pour ne pas prendre parti. C’était une décision du management qui n’a pas souhaité s’expliquer plus en détail. » Contactée, la direction d’Ineos n’a pas voulu plus s’étendre sur la fin de l’histoire et l’agent de Pidcock n’a pu être joint.

Sous contrat jusqu’en 2027 et à un bon tarif (le chiffre de 3 millions d’euros annuels revient souvent), Pidcock avait déjà exprimé sa lassitude de rouler pour une équipe monomaniaque (le Tour, rien que le Tour) quand lui s’épanouit sur un VTT, en cyclocross, sur la route où, chaque année, depuis son arrivée chez Ineos, il a décroché un succès prestigieux: « En quatre ans, son palmarès, avec les Strade Bianche (2023), une étape du Tour, deux titres de champion olympique en VTT ( 2021 et l’été dernier), deux titres de champion du monde (VTT et cyclo-cross) est costaud, rembobine son entourage. Mais Tom n’était pas un coureur normal aux yeux d’Ineos car il ne se concentrait pas sur la route. Peut-être qu’il y a deux ans, quand Tom a montré de belles choses pendant le Tour ( 13e du général), se sont-ils dit : Ah ! Peut-être ! Mais il prend son temps pour construire sa carrière et, pour eux, ce n’était pas assez rapide. »

"C’est une petite équipe qui va grandir à son rythme, 
qui va devenir une bonne équipe"
   - UN PROCHE DE TOM PIDCOCK 
     AU SUJET DE Q36.5, SA NOUVELLE FORMATION 

Dans sa restructuration globale après une saison ratée (seulement 14 victoires) qui a abouti au renouvellement d’un tiers du staff et de l’arrivée de six nouveaux coureurs, dont le jeune Français Axel Laurance (23 ans), et parce que le boss d’Ineos, Jim Ratcliffe, a recentré ses activités sportives vers Manchester United, le contrat de Pidcock devenait trop lourd à assumer. D’où la vexation lombarde à l’automne pour accélérer le divorce, officiel il y a dix jours: « C’était la meilleure décision à prendre pour les deux. Parfois, il vaut mieux qu’il y ait un divorce », assure Sivakov.

À l’étroit chez les Britanniques, le coureur français s’épanouit en lieutenant de Tadej Pogacar depuis un an et il espère qu’il en sera de même pour son ex-coéquipier, engagé dans la foulée par Q36.5, qui évolue en Pro Team. « C’est une petite équipe qui va grandir à son rythme, qui va devenir une bonne équipe, note un proche du champion olympique. Continuer n’aurait été bon pour personne, et il faut juste admettre que, finalement, cela n’a pas collé entre les deux. » Mais il restera toujours quelque chose de leur histoire commune puisque, chez la formation suisse, Pidcock retrouvera Pinarello, qui l’équipait chez Ineos. Pour la partie VTT en tout cas, car il roulera avec Scott sur la route. Et son entraîneur chez les Britanniques, Kurt Bogaerts, est en pourparlers pour rejoindre Q36.5.

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